Pubblicato il: 10/09/2024 alle 22:10
Era stato denunciato due volte per maltrattamenti in famiglia, nel 2019 e nel 2022, Francesco Tinnirello l'uomo di 43 anni che ieri sera intorno alle 21, a Gela, in provincia di Caltanissetta, ha ucciso a coltellate la madre, Francesca Ferrigno di 64 anni. Quest'ultima dopo le due denunce lo aveva riaccolto in casa nella speranza che il figlio seguisse le cure al dipartimento di salute mentale e cominciasse ad avere un atteggiamento meno aggressivo ma così non è stato. Dopo le due denunce Tinnirello era stato sottoposto dal tribunale di Gela all'obbligo di permanenza in una Rems di Ragusa, dove sembrava che le cose stessero migliorando e, proprio per questo, ad un certo punto era stato disposto il solo obbligo di presentazione al Dipartimento di Salute Mentale per assumere la terapia psichiatrica. Due giorni fa però Tinnirello non si era presentato e ieri sera è esploso in tutta la sua aggressività. Ed è stato durante l'ennesima lite che il 43enne, approfittando dell'assenza del fratello minore che era fuori casa, ha preso un coltello da cucina e si è scagliato contro la madre. Uno dei due fendenti ha colpito la donna alla gola, l'altro all'addome ma sarà l'autopsia che tra qualche giorno stabilirà quante sono state le coltellate. La donna al momento del ritrovamento da parte delle forze dell'ordine e del 118 era morta immersa in un lago di sangue. Mentre arrivavano numerose telefonate al numero unico dell'emergenza da parte dei vicini, ormai abituati alle grida che provenivano da quella casa, lo stesso Tinnirello si è presentato al commissariato di polizia che dista poche decine di metri dall'abitazione di via Vitali, dove si è consumata la tragedia. Il 43enne che non era sporco di sangue, e che probabilmente si è cambiato prima di andare in commissariato, si è costituito confessando l'omicidio. Ai poliziotti è apparso tranquillo e sul motivo dell'omicidio avrebbe fatto spallucce affermando che litigavano sempre e per qualsiasi cosa. Più tardi, interrogato dal procuratore Salvatore Vella e dal pm Lucia Caroselli si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'uomo, che era disoccupato e tossicodipendente, secondo quanto raccontato dai vicini era sempre alla ricerca di droga che continuava ad assumere. Ieri sera dopo l'arresto da parte dei carabinieri, che conducono le indagini, è stato condotto al carcere di Gela. Nelle prossime ore sarà fissato l'interrogatorio di convalida.