“Con questa foto ringrazio Gela e il loro buon senso”. Il commento è del presidente del Consiglio comunale Totò Sammito e la foto è stata scattata oggi all’imbrunire. Dopo le feste e i festini, i pranzi e le cenette di Natale, le giocate a carte e il brindisi di fine anno, ecco che è stata messa la parola fine. “Basta giocare, la situazione è delicata” ha detto oggi il sindaco Lucio Greco nel corso della conferenza stampa convocata per annunciare le ulteriori misure restrittive entrate in vigore a Gela per contenere la pandemia. Misure che vanno al di là e che sono molto più restrittive di quelle contenute nell’ordinanza emanata dal presidente della Regione Nello Musumeci. Gela si presenta silenziosa, una città che sprizza energia da tutti i pori e che sembra essersi, improvvisamente, addormentata. E ora tutti a ripetere: ce lo aspettavamo. Perché in realtà, quello che è successo nel periodo natalizio era sotto gli occhi di tutti e tutti sapevano, tutti erano complici e tutti ripetevano la litania “vedremo cosa succederà dopo le feste”. E’ successo in realtà ciò che doveva succedere. E il lockdown che ha chiuso nuovamente i gelesi a casa come si verificò ad inizio pandemia, non è stato un fulmine a ciel sereno. Tutta colpa di chi non ha rispettato le regole. Ma la colpa, come ha rimarcato anche il sindaco non può e non deve ricadere solo sui gelesi. Lo ha detto il primo cittadino: “Abbiamo una carenza di strutture sanitarie e una carenza di forze dell’ordine e vigili urbani”. Però adesso, per fortuna "dopu ca a Sant’Aita a rubbaru, ci ficiru i porti ’i ferru". Adesso non si scherza più. Ci saranno diversi posti di blocco, scatteranno i controlli e verranno predisposti "servizi d'ordine puntuali, precisi e capillari". Ma adesso a pagarne le conseguenze saranno tutti i gelesi, non solo "quelli indisciplinati e con assoluta mancanza di senso civico” ma anche i "trasfertisti" che a Natale tornano ad assopare il profumo di casa, costretti a lavorare fuori perchè la loro amata e disgraziata terra non riesce a tenerli tra le sue braccia e coloro che la mattina si svegliano alle 5 per un pezzo di pane.
Gela si addormenta, scende il silenzio, scatta il coprifuoco. Città deserta: tutti in lockdown
Potrebbe piacerti anche
Seguonews
Lascia un commento
Lascia un commento
Ultime news
//
We influence 20 million users and is the number one business and technology news network on the planet
Sign Up for Our Newsletter
Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!
[mc4wp_form id=”847″]