Pubblicato il: 15/07/2014 alle 08:34
Confermativo o Consultivo? Una semplice parola può fare la differenza. Le speranze del Comune di Gela di poter lasciare la provincia di Caltanissetta e aderire al libero consorzio di Catania non sono del tutto defunte. gela spera in una semplice definizione, proprio la differenza fra consultivo e confermativo.
Il comitato organizzatore del referendum confermativo ha infatti presentato ricorso all’assessorato regionale agli enti locali, avverso l’obbligatorietà del superamento del quorum per la validità della consultazione elettorale.
La diatriba è squisitamente legale e deve dirimere l’interpretazioni sulla natura del referendum. Se il referendum è da considerare confermativo della delibera del Consiglio comunale allora non occorre alcun quorum e, dunque, il voto espresso dal 36% dei gelesi è da considerarsi valido ed efficace. Ma se, al contrario, il referendum è consultivo, devono esprimersi almeno la metà più 1 dei cittadini e dunque il quorum non è stato raggiunto così come sostiene lo stesso comune di Gela.
Il ricorso è teso ad accertare la natura confermativa. In questo caso la vittoria dei sì e dunque l’adesione al libero consorzio di Catania quale comune capofila sarebbe scontata.
Proprio la insufficiente affluenza alle urne, pari al 36,14% (molto al di sotto del richiesto 50% 1 degli aventi diritto al voto) ha reso nulla la votazione referendaria che aveva sancito il successo plebiscitario dei “Sì” alla provincia di Catania conil 99,2% dei consensi. Per i ricorrenti “il risultato elettorale è valido – dice il presidente, Filippo Franzone che solo ieri sera aveva dato, però, la partita per persa- ciò perché il referendum di tipo confermativo, previsto dalla legge regionale n.8 del 2014 non contempla il superamento del quorum”.
Il referendum confermativo, però, nasce dall’esigenza di confermare la validità di una legge, non di una delibera di un semplice consiglio e la diatriba legale sta tutta qua, nella gradazione delle fonti normative, ovvero nella indicazioni su quale dei due provvedimenti pubblici sia “più forte” dell’altro.
Aggiunge Franzone: “L’unico tipo di referendum contemplato dal regolamento comunale di Gela è quello di natura confermativa e dunque tale va considerata questa consultazione”. Il realtà la diatriba nasce dalla scarsa chiarezza della norma regionale di Riforma delle province, che non definisce in maniera chiara gli ambiti delle procedure di adesione ai liberi consorzi “Questa vacatio normativa – per i ricorrenti – non può però penalizzare la volontà popolare fino ad annullarla”.
Se l’assessorato non dovesse dar seguito alle loro richieste i ricorrenti sono pronti ad andare anche oltre “Ci rivolgeremo, se necessario, anche al Tar”. Per il comitato organizzatore del referendum, ieri, i “gelesi hanno preso una decisione storica: vanno via da Caltanissetta per entrare con il Consorzio di Catania”.