Pubblicato il: 22/05/2019 alle 19:51
Condannato a 14 anni di reclusione per aver ucciso il cognato al culmine di una lite per futili motivi. E’ quanto ha deciso il Gup del Tribunale di Gela, Paolo Fiore, che ha inflitto 14 anni di reclusione a Giuseppe Cinardi, 51 anni, accusato di aver ammazzato a coltellate il cognato Maurizio Peritore, 33 anni. Il Pm, Luigi Lo Valvo, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto per l’imputato 30 anni di reclusione per omicidio premeditato. Cinardi era inoltre accusato di lesioni nei confronti della moglie della vittima, la quale nel tentativo di separare i due, nella colluttazione sarebbe rimasta ferita. L’imputato rispondeva anche di danneggiamento perché avrebbe squarciato i quattro pneumatici della macchina della vittima. Durante la sua arringa, l’avvocato Salvo Macrì, legale di fiducia di Cinardi, ha invece sostenuto la tesi secondo la quale non si sarebbe trattato di un omicidio premeditato ma di legittima difesa e ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche.
Macrì, dopo la sentenza, ha dichiarato che dopo aver letto le motivazioni, ricorrerà in appello per dimostrare che si trattò di legittima difesa. “Si ricomincia da questa sentenza per ricorrere in appello per dimostrare che non era nelle intenzioni di Cinardi uccidere il cognato ma lui voleva solo difendersi”.
L’omicidio risale al 22 novembre 2017 e si verificò tra le palazzine popolari di via Attica, nel quartiere Scavone, dove i due cognati vivevano con le rispettive famiglie. Fra i due cognati i rapporti sarebbero stati sempre molto tesi, per fattori caratteriali ma anche per rancori personali maturati da attriti tra le loro famiglie