Pubblicato il: 22/11/2017 alle 13:59
Sabato 25 novembre si celebra la "Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne", istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, per sensibilizzare governi, organizzazioni governative, ONG, società civili e mezzi di informazione su questo fenomeno.
La Cooperativa Sociale Etnos da oltre 5 anni è impegnata nella gestione dei servizi di accoglienza protetta per donne vittime di violenza, attraverso due case rifugio ad indirizzo segreto che oggi ospitano circa 18 donne.
Il percorso della Cooperativa Etnos negli anni si è reso sempre più professionale portando ad una crescita sotto il profilo dell’accoglienza ma anche dal punto di vista dei servizi complementari .
Le donne che vengono inserite nelle due strutture, seguite da due psicoterapeute, dopo una prima fase del riconoscimento e della consapevolezza del danno subito passano attraverso una nuova fase di conoscenza di se stesse e delle proprie potenzialità; successivamente le donne accolte ricevono un ulteriore supporto da parte della cooperativa, attraverso un servizio di orientamento. Tale servizio, svolto dall’agenzia per il lavoro di Etnos, e’ un vero e proprio percorso di ricerca delle capacità e delle competenze che porteranno la donna a svolgere un’attività lavorativa personalizzata tramite il riconoscimento di borse lavoro che vengono assegnate dalla Regione Sicilia e dalla Presidenza del consiglio dei Ministri Dipartimento delle pari opportunità.
Esordisce il Presidente della Cooperativa Fabio Ruvolo “La gestione da parte nostra dei servizi di accoglienza protetta per donne vittime di violenza, e’ un lavoro che facciamo con grande entusiasmo e con costante voglia di migliorarsi raggiungendo nuovi obbiettivi sempre con un grande senso di responsabilità. La Cooperativa parteciperà agli eventi celebrativi di sabato 25 e saremo presenti in varie manifestazioni organizzate da diverse associazioni ed enti pubblici, ma è anche il caso di dire BASTA al fatto che la gestione dei servizi di accoglienza spesso grava solo ed esclusivamente sulle realtà come quelle della nostra Cooperativa, che si prendono carico dell’anticipo di ingenti somme di denaro“.
Continua motivato Ruvolo “Non è possibile accettare una realtà nella quale si garantiscono servizi di accoglienza sulla base unicamente del nostro lavoro, a causa della mancata assunzione di responsabilità da parte dei comuni di ultima residenza delle donne, subendo oltretutto ritardi nel riconoscimento dei pagamenti determinati dai servizi sociali, in media di oltre sette mesi ma in certi casi anche di anni . Non possiamo e non vogliamo più subire mortificazioni nonostante il nostro lavoro, perchè materialmente la gestione dei servizi di accoglienza è molto complessa e richiede personale altamente qualificato con costi non indifferenti che anticipiamo, come spesso anche il compenso alle donne assegnatarie delle stesse borse lavoro.
Quella del 25 Novembre è per noi una giornata da celebrare a difesa delle donne vittime di violenza ma è importante anche denunciare questa situazione proprio perché crediamo che la politica, regionale e nazionale, debba assolutamente creare le condizioni affinché i Comuni inadempienti, anche se per motivi determinati solo da una burocrazia spietata, possano garantire quanto da loro dovuto. Non ci stiamo tirando indietro: non interromperemo i nostri servizi ma e’ tempo di mettere in luce questa realtà”.