Oltre 60 medici a confronto a Caltanissetta tra discenti e relatori, tre medici della Tanzania, esercitazioni pratiche di elettrocardiografia ed ecocardiografie su pazienti normali e patologici e per la prima volta in Sicilia, lezioni di anatomia patologica su cuori malati toccati con mano dai partecipanti ed osservati su schermo con una proiezione live durante il sezionamento. Veri pezzi anatomici per la prima volta hanno lasciato le aule di studio e sono stati mostrati ai discenti di un congresso medico scientifico in ambito non universitario. Caltanissetta quindi è stata ancora una volta al centro della comunità medico scientifica regionale in occasione de “Un Cuore che Cresce” edizione 2016 delle “Giornate di Cuore Chiaro”, volute dall'associazione Cuore Chiaro Onlus e realizzate con il contributo scientifico del G.I.E.C. la cui segreteria organizzativa è stata curata dalla ZeroTre di Michele Ferraro ed Ivo Turco.
Organi cardiaci sul bancoIl congresso della durata di tre giorni sino a ridosso della Santa Pasqua si è tenuto a Villa Barile di Caltanissetta con sessioni ed esercitazioni pratiche che hanno visto la direzione del cardiologo nisseno Luigi Scarnato e la presenza dei responsabili scientifici Antonio Castello Specialista in cardiologia e in medicina interna delegato del GIEC Sicilia, di Francesco De Luca Direttore UOC Cardiologia Pediatrica Ospedale Ferrarotto di Catania, di Emiliano Maresi professore di Anatomia Università di Palermo e di Maurizio Santomauro professore di Cardiologia dell'Università di Napoli. I medici hanno inoltre scoperto e visitato Caltanissetta in occasione dei riti pasquali della Settimana Santa. “In questo corso – ha spiegato il cardiologo Luigi Scarnato – abbiamo discusso di anatomia, fisiopatologia e terapia del cuore dalla nascita alla vita adulta. Le cardiopatie nel bambino, come nell’adulto, non si identificano solo nelle forme complesse, così rare da incontrare nella pratica quotidiana, e solitamente trattate nei tradizionali corsi di patologia cardiovascolare. Per esperienza sappiamo bene come nella realtà quotidiana esista una zona grigia di patologia, che collega la normalità con l’anormalità, tutta da chiarire e da definire, sia sul piano diagnostico, che su quello terapeutico. Ad iniziare dall’età pediatrica, con le frequenti alterazioni ecografiche ed ecocardiografiche borderline, qualche volta premonitrici di eventi drammatici, sino ad arrivare alle alterazioni atipiche dell’età evolutiva e dell’adulto. Obiettivo principale del corso è stato quindi, quello di valutare il soggetto normale, dal punto di vista clinico e strumentale, in tutte le età della vita, tralasciando le patologie rare che, con molta probabilità, non avremo mai modo di incontrare nel corso della nostra vita lavorativa. Ci piacerebbe, con il contributo di tutti, provare a ridefinire i limiti di normalità del soggetto sano, di cui poco in verità conosciamo. Abbiamo discutesso pertanto di quelle varianti più o meno evidenti, che spesso ci confondono e ci portano a sottovalutare o sopravvalutare – ha concluso Scarnato – un dato borderline”. Le sessioni pratiche, svolte sia sui bambini che sugli adulti, hanno portato a rivalutare quei criteri diagnostici ecografici ed ecocardiografici di normalità, che possono, in qualche caso, diventare oggetto di indecisioni diagnostiche e terapeutiche. Con il prezioso contributo dell’anatomo patologo, sono stati svelati i quadri clinico strumentali trattati, attraverso l’osservazione diretta di pezzi autoptici e il confronto con l'imaging ecocardiografico, gold standard diagnostico di riferimento. Attribuito inoltre molto spazio alla interattività coi discenti, invitati a presentare casi clinici aperti, provenienti dall’ambulatorio.