Secondo il rapporto Svimez in Sicilia il 21% dei giovani lascia la scuola dopo la terza media. Il primato però – secondo quanto riportato da Roberto Chifari nel Corriere della Sera – spetta a Caltanissetta con il 27.1%, seguita da Catania (25.2%) e Ragusa (23.8%). Va un po' meglio, invece, ad Agrigento (16%), e Siracusa (16.9%). Nonostante la situazione attuale negli ultimi dieci anni sia sensibilmente migliorata c'è ancora tanto da fare. In Italia le differenze territoriali negli abbandoni scolastici sono molto forti: si va dal 18.5% nel Mezzogiorno, al 10.7% nelle regioni centrali e 11.3% al Nord. Se si va avanti nel percorso di studi, il dato degli studenti under 35 in possesso di un titolo di studio universitario è pari al 26.9% (contro il 39.9%) della media europea. Nonostante un aumento dal 2008 al 2017 di 7.7, l'Italia arranca rispetto agli altri paesi dell'Unione. Nonostante il divario con il resto del Paese gli atenei siciliani registrano un aumento nel numero degli immatricolati, anche se spesso il dato è legato esclusivamente ai corsi triennali di primo livello. L'alto lato della medaglia è il numero degli studenti residenti che decide di immatricolarsi fuori dall'Isola. Dal 2008 ad oggi il 22.4% degli studenti siciliani ha scelto un'esperienza in un altro ateneo italiano. Chi proviene dai licei però ha le idee chiare. Le aspiranti matricole vogliono un percorso di studi in linea con il mercato di lavoro. Lo certificano i dati relativi alle iscrizioni ai test di accesso. La prima scelta è Medicina e Odontoiatria, seguono a ruota Professioni Sanitarie, Ingegneria, Economia, Architettura e Lingue. Resta sempre forte l'ascendente delle facoltà umanistiche: su tutte Scienze della Formazione e Psicologia. In calo lettere e alcuni corsi di laurea umanistici. (Robeto Chifari, Corriere della Sera)