Pubblicato il: 04/10/2013 alle 18:51
Giovani e mondo del lavoro, due realtà che spesso non si incontrano per tanti motivi, dalla mancanza di un filo conduttore unico che orienti le scelte scolastiche in direzione di percorsi professionalizzanti rispondenti alle esigenze sia del mercato sia del territorio alla scarsa conoscenza della lingua inglese, uno dei gap principali tra studenti italiani ed europei, la cui padronanza, soprattutto dell’inglese parlato in maniera fluente, continua ad essere uno dei requisiti principali richiesti anche da aziende (molte ormai le multinazionali) che operano sul territorio italiano.
Su queste riflessioni e sulle metodologie da adottare per creare una filiera a partire dai docenti delle scuole superiori si è sviluppato il convegno “Scuola, università ed imprese per una nuova filiera dell’orientamento”, inserito nel progetto “Risorse di Sicilia” sull’orientamento al lavoro finanziato dal Miur e promosso dall’associazione “Lavoratorio” di Palermo, che si è tenuto oggi all’Iiss Mottura. “Si vuole creare – dice il dirigente scolastico del “Mottura” Salvatore Vizzini – un collegamento tra scuola e mondo del lavoro affinché il percorso di formazione degli alunni durante i cinque anni delle superiori abbia un collegamento anche con ciò che verrà dopo il diploma e serva a trovare uno spazio dove imparare a conoscere gli elementi legati all’inserimento nel mondo del lavoro”.
“Stiamo avviando un hub regionale – dice il presidente di “Lavoratorio” Silvia Amato – proprio per creare connessioni tra tutti gli attori che fanno parte del processo di orientamento e del processo di transizione studio-lavoro: abbiamo coinvolto scuole, aziende ed università perché crediamo sia importante che questi mondi si parlino e creino appunto legami e connessioni. Il Ministero ha scelto di sostenere questo progetto per l’innovazione perché mette in comunicazione questi mondi e lo fa attraverso il sistema della rete”.
“Questi due mondi spesso si incontrano spesso nell’atto finale del diploma o della laurea – ha detto il vicepresidente di Confindustria Giovani Caltanissetta Gianluca Sardo – e un progetto così è importante perché mette insieme le richieste delle aziende con le competenze degli studenti, sia universitari che delle scuole superiori. Ciò risulta fondamentale in particolare in questo momento storico, con la disoccupazione giovanile al 40%, sicuramente per ragioni contingenti legate alla crisi, però anche perché questi due mondi spesso si muovono parallelamente senza incontrarsi se non, come detto, nell’atto finale del diploma o della laurea”.
“Ci sono opportunità lavorative – ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive Linda Vancheri – ma bisogna anche saperle orientare. Abbiamo capito tutti, questo governo in particolare, che la ripresa parte proprio dalla scuola e lo ha capito bene l’assessore Nelli Scilabra che sta portando avanti proposte innovative che collegano sempre più la scuola al mondo del lavoro e la prova del fatto che la scuola è l’officina dentro cui nascono i talenti ed avviene la formazione che poi si trasformerà in professionalità. Importante cercare di avvicinare la scuola al mondo del lavoro perché solo così il mondo del lavoro potrà avere studenti che escono già formati dalle scuole”. Sottolineato dall’assessore Vancheri come “l’ideale è quello di intervenire nello spazio tra la scuola e il lavoro piuttosto che tra la scuola e l’università”, evitando di sprecare risorse economiche “con interventi a pioggia senza partire da quelle che sono le esigenze e le analisi del contesto, che partono dalla scuola. La scuola dunque – ha detto ancora l’assessore – diventa sempre più l’istituzione-chiave per lo sviluppo economico di questa regione per non dire di tutto il Paese ma anche di tutto il mondo. Dalla nuova programmazione si capisce bene come gli obiettivi si stiano spostando su questi assi, dove si parla di qualità della vita, di sostenibilità ambientale, delle buone prassi, sappiamo che dobbiamo partire dalla scuola. Prepariamo i giovani rispettando quelle che sono le esigenza del mondo economico: è questa la chiave di lettura del mondo futuro”.