Pubblicato il: 23/06/2021 alle 17:06
«Non ho nessuna preoccupazione, è una vicenda che ho chiarito già quando mi sono candidato», dichiara il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè a proposito dell'inchiesta su Girgenti Acque, nell'ambito della quale risulta indagato. «L’indagine – aggiunge il numero 1 di Sala d'Ercole, parlando con l’agenzia Italpress – riguarderebbe un finanziamento illecito in campagna elettorale, ma quando mi sono candidato ho consegnato tutte le carte all'Ars e lì risultano tutti i contributi che ho ricevuto, tra cui questo. Da parte mia è stato fatto tutto quello che andava fatto». Micciché si dichiara quindi sereno, tranne che per un aspetto. «Se c'è una cosa che non mi fa stare tranquillo è che mia figlia ha saputo prima di me la notizia. Sono storture che vanno eliminate. È la prima volta che sono indagato in 27 anni di politica, non sono abituato, ma la cosa che mi fa più male è che mia figlia e mia moglie l'abbiano saputo prima di me. Che queste notizie si debbano avere dalla stampa e non dalle istituzioni è una cosa che dispiace».
Un pensiero anche a Scoma. «Mi dispiace che anche Francesco Scoma sia indagato – dice il presidente dell’Ars – in qualcosa in cui lui non c'entra niente, per la sua pignoleria. Era il mio mandatario elettorale e per fortuna che c'era lui che ha consegnato tutti i documenti». Proprio Francesco Scoma commenta la notizia con stupore. «Apprendo dopo 4 anni di indagine – dichiara – di essere indagato per non avere commesso nulla. La documentazione contestata era disponibile già da 4 anni presso l’Assemblea regionale siciliana, presentata come previsto dai regolamenti. Presente nella documentazione la dichiarazione congiunta e il verbale del Consiglio d’amministrazione che approvava la concessione del contributo all’onorevole Miccichè. Bastava che in questi 4 anni qualcuno mi chiedesse di produrre le copie».
Il deputato di Italia Viva, che come Miccichè risulta tra gli indagati nell'inchiesta giudiziaria, si dice comunque fiducioso. «Confido nella magistratura e nel suo operato – aggiunge – ma non posso andare nel tritacarne mediatico non avendo nessuna responsabilità. Pretendo pertanto che possa essere fatta chiarezza nel più breve tempo possibile. Nel mio interesse, per quello della magistratura e della gente».