Pubblicato il: 15/07/2013 alle 10:00
Èstata rintracciata e arrestata a Caltanissetta dove viveva una liberiana di 36 anni, Nike Adam (nella foto)fermata dalla Squadra Mobile nissena che le ha notificato un ordine d'arresto emesso dal Tribunale di Roma in cui la donna è accusata di traffico di esseri umani, tratta di persona e riduzione in schiavitù di giovani donne avviate al meretricio. Per tale motivo Nike Adam era ricercata in tutti gli stati europei aderenti al trattato di cooperazione anticrimine internazionale. La donna – che alloggiava in una comunità terapeutica di Caltanissetta insieme al figlio di 8 anni – secondo gli inquirenti romani aveva gestito una tratta di giovani donne con altre sette persone che aveva una base tra la Libia e la Nigeria riducendole schiave soggezione continuativa ed avviandole in Italia verso la prostituzione con violenza e minacce anche attraverso i “riti woodoo”.
Dall'inchiesta è emerso che le giovani donne venivano reclutate in Nigeria, dove tramite altri trafficanti venivano fatte giungere, via Libia, in Italia, dove venivano “consegnate” alla Nike Adam, e quindi “smistate” nei confini italiani dalla Nike e dalle altre “maman”. La giovane liberiana che s'era trasferita a Caltanissetta era sfuggita al blitz e nel frattempo aveva pure avanzato la richiesta di ottenere un permesso di soggiorno per fini umanitari, ed in attesa del rilascio del permesso di soggiorno per protezione umanitaria, poiché l’extracomunitaria era già munita di un attestato provvisorio che le permetteva di circolare liberamente nel territorio dello Stato Italiano. La donna è stata trasferita dalla Squadra Mobile nel carcere di Enna, mentre il figlio è stato affidato al direttore della casa famiglia in cui si trovava con la madre.
“La piaga della prostituzione prevalentemente di giovanissime donne di colore si sta facendo sentire anche a Caltanissetta – spiegano dalla Squadra Mobile – che vede alcune arterie periferiche interessate da tale fenomeno. A tal proposito sono stati avviati una serie di servizi di controllo del territorio mirati ad arginare tale crescente fenomeno, disposti dal questore Nicastro, per identificare le varie prostitute al fine di poter perseguire penalmente i lenoni che le sfruttano senza alcun scrupolo giovandosi della loro condizione di necessità”.