Emanuele Macaluso,nisseno purosangue, qualche giorno fa ci ha lasciati. Tutto il mondo politico nazionale, il primo cittadino d’Italia, nonchè le Tv, i mass media lo hanno ricordato esaltandone la figura di uomo, di politico, di combattente, di giornalista, di intellettuale di elevato spessore. Eppure la Città che gli ha dato i natali, in cui è cresciuto e si è formato, è rimasta indifferente . Non un saluto, non un accennato ricordo, nessuna delegazione ai suoi funerali, nessun gonfalone, nessun necrologio, nulla. La Città di Caltanissetta, quella ufficiale, è rimasta dunque muta, così come sono rimaste mute le vecchie bandiere comuniste. Mi rendo conto che in tempo di pandemia ben poco di pubblico poteva essere fatto, ma certamente non può soddisfare qualche” post “apparso sui vari social. Emanuele Macaluso, “quel combattente che si ricordava tutto”, per come detto ,nella sua straordinaria orazione funebre, dal Ministro Giuseppe Provenzano è stato non ricordato, dimenticato dalla sua Città che eppure era stata il suo luogo di nascita. Al di là delle convinzioni e posizioni politiche, Emanuele Macaluso è stato un portatore di valori e un lottatore per la sua terra, un faro per le nuove generazioni. Non voglio qui ricordare cosa ha rappresentato Emanuele Macaluso , non sono titolato e non sarei in grado di farlo per come già hanno fatto altri in maniera eccellente tra cui il Ministro Provenzano e Aldo Tortorella. Rammarica l’assenza della Voce Ufficiale di Caltanissetta ma credo e spero che ci sarà tempo per lasciare una traccia indelebile di una parte della nostra storia, per ravvivare la memoria a chi si è distratto, sia pure per un attimo, dalle incombenze o dalle intemperie della vita quotidiana. È proprio vero, per come Macaluso disse nel suo ultimo comizio, che “senza memoria non c’è domani”. Avvocato Giuseppe Dacquì