Pubblicato il: 12/11/2014 alle 16:45
Un errore nell’applicazione del catetere, la mancata diagnosi di un’emorragia in corso e una lettura distratta della lastra. Èla catena di negligenze commesse da un anestesista e da un radiologo che, secondo il consulente della procura, avrebbe causato la morte di Gloria Ascia, la bambina di 2 anni deceduta l’11 settembre 2013 a Tor Vergata. I due medici ancora non sono stati iscritti nel registro degli indagati dal pm Pantaleo Polifemo, che procede per omicidio colposo. L’intenzione della procura era attendere il deposito della consulenza prima di procedere alla formulazione di accuse individuali. A questo punto, pertanto, l’iscrizione di entrambi camici bianchi è solo questione di tempo. Gloria viveva a Gela, terra natale dei genitori. La bambina era affetta da una grave anemia, falciforme curabile soltanto con un trapianto di midollo. La decisione di venire nella Capitale era stata presa dalla coppia dopo un giro di consultazioni, dalle quali era emerso che la struttura di Tor Vergata fosse la più attrezzata per questo tipo d’intervento. L’11 settembre Gloria era stata ricoverata per iniettare dei farmaci in vista dell’operazione, fissata a ottobre. Quel giorno l’equipe medica doveva limitarsi a iniettare nel corpo della piccola dei farmaci attraverso un catetere venoso centrale. Le disattenzioni di due dottori ne avrebbero invece provocato la morte.