Il governo Conte bis è quanto di più lontano ci possa essere dalle mie idee politiche ed è sostenuto da partiti agli antipodi rispetto alle mie opinioni. Fatta questa premessa devo dire che l'ingresso nell'esecutivo del nisseno Giuseppe Provenzano mi induce a due considerazioni. La prima consiste nel segnalare una importante discontinuità della scelta del PD rispetto al passato. Avere premiato un giovane che viene descritto come studioso e preparato, capace di rinunciare ad una candidatura in polemica con la scelta del suo partito di anteporgli la figlia dell'onorevole Cardinale, costituisce un segnale forte alle attese dei giovani meridionali, quasi il rinnegamento della politica familista e clientelare seguita fino a ieri. Credo che in tale coraggiosa decisione abbia avuto un peso la sopravvivenza di un barlume di cultura politica nell'ultimo partito strutturato italiano che ha resistito alla trasformazione in senso personalistico avvenuta nelle altre forze politiche. Mi piacerebbe che nei partiti del centrodestra si prendesse ad esempio quanto avvenuto per trarne spunto per un reale cambio di passo. La seconda considerazione riguarda le speranze che tale nomina alimenta nella nostra provincia. Spero davvero che il nuovo Ministro riesca ad incidere in un contesto da troppo tempo in vertiginosa decadenza. Leggo del suo curriculum e mi conforto della sua vicinanza al nisseno Emanuele Macaluso. Per rivolgere le sue attenzioni, e quelle del governo, alle nostre zone non deve fare particolarismi, basta che sia coerente con i suoi studi, la sua formazione, i suoi maestri. Il mio augurio è che riesca a realizzare una netta inversione di tendenza e che passi alla storia positivamente. Dovere della politica di ogni colore del territorio sarà quello di convergere in una sinergia fruttuosa che abbandoni sterili divisioni per questioni di mero potere. (Sergio Iacona)