Pubblicato il: 05/11/2015 alle 11:30
La riscoperta degli antichi sapori e la valorizzazione della biodiversità stanno diventando una nuova “moda” ma anche un’abitudine alimentare sana.
Questa valorizzazione sta interessando molto anche il centro della Sicilia, una delle zone storicamente più produttive per la granicoltura siciliana, ed in particolare il territorio di Caltanissetta ed Enna, dove nel 2014 è nato un progetto sperimentale di filiera sui grani antichi siciliani, sorto dopo un primo esperimento del 2007 (in tempi probabilmente ancora non maturi in questo ambito cerealicolo per il tessuto produttivo locale) ad opera di Slow Food Caltanissetta, del Circolo di Caltanissetta di Legambiente e della Coldiretti di Caltanissetta in occasione della manifestazione Centosapori della Nostra Terra, e diventato maturo adesso che la sensibilità nei confronti della cultura di rete, e delle coltivazioni biologiche e di qualità è aumentata.
A dare un’adeguata risonanza al progetto è intervenuto il Comune di Caltanissetta con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato: l’assessore Massimo Bellomo di Caltanissetta, l’assessore Aldo Riggi di San Cataldo, Stefania Mancini e Pasquale Tornatore di Slow Food Sicilia, Ivo Cigna e Alessandro Giugno di Legambiente Sicilia, Gianfranco Venora e Nello Blangiforte della stazione sperimentale di granicoltura per la Sicilia, Marco Riggi, Molino aderente alla filiera, Salvatore Carletta, Forno di San Cataldo aderente alla filiera, la Valentina Urso dell'Università di Palermo, Dipartimento di Scienze agrarie, Antonio Bufalino dell'ESA e Lelio Lunetta dell'Assessorato regionale Agricoltura.