Pubblicato il: 03/11/2023 alle 09:16
Da poco era tornata a stare a casa della madre perché dell'ex compagno aveva paura. Perché l'uomo, un 35enne, l'ha colpita con un coltello per tante volte, trafiggendole un polmone e provocandole gravi ferite a torace, addome e ad un occhio. È successo tutto in pochi attimi, ieri, in una strada alla periferia di Monopoli, nel Barese. Lì, davanti al cancello di casa, una donna di 35 anni è stata aggredita dal suo ex compagno, che poi è fuggito. A urlare terrorizzata dal balcone, sua madre che sarebbe scesa in strada per tentare di fermare le mani dell'uomo ormai sporche del sangue di sua figlia. Avrebbe provato a liberarla da quella morsa usando tutta la forza che aveva in corpo.
Lui è scappato ma poi, forse, qualcosa ha bloccato la sua fuga. E i carabinieri l'hanno rintracciato vicino ad un distributore di carburanti, a pochi chilometri di distanza dal marciapiede macchiato di sangue. A chi lo ha bloccato è apparso consapevole di quello che era successo. È in stato di fermo, con un'accusa pesante sulle spalle: tentato omicidio. Nei suoi confronti pendeva una denuncia per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori sporta dalla 35enne, che aspettava che la giustizia facesse il suo corso. La giovane mamma invece è gravissima: è ricoverata nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Bari. Lì è arrivata dopo un primo soccorso prestato dai medici dell'ospedale San Giacomo di Monopoli. Le sue ferite erano tante e gravi e così il personale medico ha deciso di trasferirla nella struttura ospedaliera barese dove, nelle prossime ore, sarà sottoposta a diversi interventi chirurgici. La prognosi è riservata.
Il suo presunto aggressore è stato trovato dai carabinieri in pochi minuti: era in auto, la stessa a bordo della quale ieri mattina ha atteso la donna. L'ha incrociata mentre lei andava al lavoro, le ha parlato, ma pare che i toni si siano accesi in pochi secondi. Uno scambio di accuse con lui che non accetta di restare solo, di vivere senza avere accanto lei e il loro bambino e lei che inveisce, che gli rinfaccia quegli atteggiamenti immotivati e ossessivi che già in passato, sussurra qualcuno in paese, erano stati motivi di litigio. Le parole violente di lui hanno lasciato spazio a un coltellaccio: uno, due, dieci, venti fendenti sferrati con rabbia che l'hanno quasi ammazzata. Lui è stato portato in caserma. Il magistrato della Procura di Bari che coordina le indagini, Alessandro Pesce, lo ha interrogato e sta mettendo al proprio posto tutte le tessere del puzzle della vicenda, grazie anche ai dettagli raccolti dalla Sis, la Sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri, e dai militari dell'Arma di Monopoli che hanno cominciato ad ascoltare i testimoni di questo ennesimo, tragico, episodio di violenza su una donna. (ANSA)