Pubblicato il: 04/10/2013 alle 10:54
Paralisi del Consiglio comunale di Caltanissetta. Un'impasse denunciata dal Movimento 5 stelle nisseno che ha calcolato come l'assise municipale non si riunisce da ben 38 giorni, per l'esattezza dal 26 agosto.
“Dall’ultima seduta del consiglio comunale, il 26 agosto, sono trascorsi ben trentotto giorni. I problemi nella nostra città sono numerosi e le problematiche irrisolte sono sotto gli occhi di tutti i cittadini, ma i consiglieri non ravvisano la necessità di discuterne. La prassi dello svolgimento dell’adunanza pubblica è ormai nota. La seduta è convocata un giorno prestabilito, ma al primo appello è presente un numero esiguo di consiglieri; come da regolamento del consiglio comunale, la seduta è rinviata di un’ora. I consiglieri arrivano e finalmente può iniziare il gioco delle parti, lo spettacolo a spese dei cittadini comincia. Interventi lunghi, troppo lunghi, e battibecchi dimostrano le abilità oratorie ma non portano alcun frutto alla città. Consiglieri urlanti richiamano questo o quel collega poco attento. Alcuni poco dopo aver risposto all’appello, e quindi percepito il gettone, vanno via. Altri – denunciano i grillini nisseni – fanno capannello fumando dove non si potrebbe. Altri ancora sono svogliati, non interessati alle sorti della nostra città: seduti sugli scranni di Palazzo del Carmine, leggono il giornale e ascoltano senza mai proferire parola in aula. Passano le ore, i già pochi cittadini presenti, delusi, lasciano l’aula; alla spicciolata i consiglieri vanno via facendo mancare il numero legale. Il presidente del consiglio chiude la seduta e la rinvia ad un altro giorno con il medesimo elenco dei punti da trattare ed altri gettoni da sborsare. Quindi in quella seduta, probabilmente, sono stati discussi un paio di punti e forse solo uno votato”.
Non è solo una questione di responsabilità civica e politca, secondo gli esponenti del Movimento Cinque Stelle, ma che intacca anche le casse comunali.
“Con la crisi odierna i gettoni di presenza fioccano per le commissioni consiliari, di cui non si ha riscontro in verbali, e per i consigli comunali che per settimane e mesi hanno sempre gli stessi problemi da esaminare.
Sono passati trentotto giorni dall’ultimo civico consesso. In queste cinque settimane sono accadute tante cose nella nostra città, e non solo: vi è stata una fiera che ha creato disordini e malcontento negli abitanti di alcune zone della città, la festa del patrono, una manifestazione contro il MUOS a Palermo, il PD nisseno ha cambiato il proprio capogruppo, gli immigrati, ospitati nel centro di accoglienza di Pian del Lago, sono costretti a lavarsi per le campagne ed a girovagare per le nostre vie creando paure infondate in cittadini sempre più poveri che vedono un altro povero disgraziato come un nemico. Questioni irrisolte, disagi economici e sociali affrontati da chi si scontra ogni giorno con una crisi sempre più nera: come non notare l’incessante chiusura di esercizi commerciali, le lamentele di chi in questi anni ha provato a fare impresa in una città abbandonata a se stessa. Nessun esponente dell’Amministrazione comunale e nemmeno un consigliere di qualsiasi partito ha partecipato all’incontro del 14 settembre, in cui imprenditori, commercianti ed artigiani nisseni si sono confrontati con un assessore regionale ed esponenti della deputazione a cinque stelle: domande e risposte, proposte da chi ogni giorno vive concretamente una situazione a malapena conosciuta da chi legifera. La politica nissena ha a cuore le province temendo la loro soppressione, giustificando detto interesse col fatto che la nostra economia si basa solo sull’impiego nel settore pubblico. Giustificazione assurda da chi in questi anni, ai vari livelli di amministrazione, non ha cercato soluzioni alternative, per esempio sfruttando il nostro patrimonio culturale, la nostra tanto decantata centralità in un territorio che se facesse rete avrebbe molto da offrire in termini di sviluppo turistico”.
Il documento dei grillini prosegue con una serie di accuse e richieste: “Il consiglio comunale, nonostante la scusa “il sindaco e la sua giunta non recepiscono gli atti d’indirizzo”, deve svolgere un’opera di controllo e di denuncia sull’attività amministrativa. I cittadini hanno il diritto di sapere e conoscere quel che riguarda la propria città e ciò nel bene e nel male, poiché un cittadino informato può capire quelle che sono state le scelte, anche impopolari, fatte nell’interesse della collettività. Questo silenzio, che si protrae, sembra dire “a Caltanissetta tutto va bene e i cittadini sono contenti”, con buona pace dei nisseni pronti a negare questa finta rappresentazione della realtà”.