Pubblicato il: 10/09/2014 alle 09:23
Il tabellone dell'operazione antimafia
Tre ergastoli, altrettante condanne a 30 anni di carcere, altre due condanne a pene più miti e un'assoluzione. Arriva il verdetto di primo grado per boss e presunti killer accusati a vario titolo di aver avuto un ruolo nella sanguinaria faida esplosa a Niscemi agli inizi degli anni Novanta. Davanti al Gup di Catania s'è chiuso il processo stralcio – celebrato col rito abbreviato – scaturito dall'inchiesta antimafia denominata “Colpo su Colpo” della Squadra Mobile di Caltanissetta, che nell'aprile dello scorso ricostruì la catena di omicidi che provocò una guerra fra i clan di Stidda e Cosa Nostra. Carcere a vita per il capomafia nisseno Piddu Madonia, per il boss gelese Nunzio Emmanuello e per il gelese Giovanni Passaro. Trent'anni ciascuno, invece, per Salvatore Calcagno, Raimondo Romano e Pasquale Trubia. E' di 14 anni la pena inflitta dal giudice per Giancarlo Giugno, l'ex reggente di Cosa Nostra niscemese che ha confessato di aver avuto un ruolo in alcuni delitti. Diciotto, invece, gli anni di reclusione per Vincenzo Russo. Unico assolto il gelese Emanuele Argenti di Guido.
Il boss Piddu MadoniaGli imputati erano tirati in ballo per l'omicidio dello stiddaro Paolo Nicastro – ucciso il 15 luglio del 1991 – seguito dal duplice tentato omicidio di due affiliati a Cosa Nostra, Antonino Pitrolo (oggi collaboratore di giustizia) e Salvatore “Turi” Calcagno, che il 3 agosto rimasero feriti insieme a tre passanti mentre era in corso la festa della patrona nella piazza di Niscemi. La risposta a questa imboscata fu l'agguato a Turi Campione, un esponente di rilievo della Stidda assassinato nel settembre del 1991. Grazie alle rivelazioni di sette pentiti delle due cosche rivali, i poliziotti della sezione criminalità organizzata della Mobile nissena hanno potuto ricostruire questi delitti rimasti irrisolti per oltre un ventennio.