Pubblicato il: 20/03/2022 alle 21:02
Dobbiamo usare qualsiasi formato, qualsiasi chance per parlare con Putin. Se questi tentativi falliscono, vuol dire che questa è la terza guerra mondiale", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensy in un’intervista alla Cnn. "Sono pronto a negoziare, come sono stato negli ultimi due anni. Senza i negoziati non si può mettere fine a questa guerra", ha aggiunto, mentre arriva dalla Tass la notizia che riprenderanno domani con un incontro online i negoziati tra le delegazioni russa e ucraina. L’agenzia di Stato russa cita Ukrainiskaya Pravda che fa riferimento a fonti di alto livello.
Intanto, non si fermano i bombardamenti sulle città e le denunce di orrori. Come quella affidata ai giornalisti a Londra da alcune parlamentari ucraine, in occasione di una loro visita a Westminster e di cui dà conto il Daily Mail. I soldati russi starebbero aggredendo, stuprando e anche impiccando donne che non riescono a fuggire dall’invasione. Alcune, per disperazione, sarebbero state spinte al suicidio. Lesia Vasylenko, parlamentare del partito di opposizione Holos, ha affermato che alcune donne oltre i 60 anni si sono tolte la vita dopo aver tentato di fermare gli attacchi delle forze di Putin.
Le autorità municipali di Mariupol, citate dai media locali e dalla Bbc, dicono che le forze russe hanno colpito «con armi pesanti» la città «da 4 navi» e che è stata distrutta una scuola dove «avevano trovato rifugio 400 persone». «Stiamo cercando di far evacuare da Mariupol 10mila persone», spiegano da Kiev. Il ministero della Difesa russo rivendica, invece, l’attacco contro una base militare nella regione di Zhytomyr «dove si addestravano mercenari stranieri», assicurando di aver ucciso "oltre 100 membri tra forze speciali ucraine e mercenari». Dopo i bombardamenti diretti nella notte contro «62 obiettivi militari», i responsabili della Difesa russa ammettono di aver diretto il «missile ipersonico Kinzhal» e altri «missili da crociera Kalibr» contro «un deposito di carburante e di lubrificanti a Kostiantynivka, nella regione di Mykolaiv, che riforniva le forze armate ucraine nelle aree ove si sta combattendo». Mosca aggiunge che i missili cruise Kalibr sono partiti da navi nel Mar Caspio, mentre il missile Kinzhal dal mar Nero, nella zona della Crimea. (La Sicilia.it)