Pubblicato il: 30/01/2019 alle 15:52
“Ho perso la testa, sono distrutto". Al cospetto del Gip del Tribunale di Napoli Nord, il 24enne Tony Sessoubti Badre (difeso da Michele Coronella) in carcere a Poggioreale dalla notte di domenica per l'omicidio del figlio di 7 anni della compagna, ammette la propria piena responsabilità chiarendo anche alcuni dettagli di non poco conto e ancora controversi, come quello del manico di scopa usato come arma verso il piccolo di 7 anni e la sorellina di un anno più grande.
E si scopre anche che avrebbe cercato di fermare il compagno ma senza riuscirci la mamma del piccolo di 7 anni. Lo ha detto al Gip del Tribunale di Napoli Nord, sempre il 24enne.
Inizialmente ha anche "sottovalutato la portata delle ferite" inferte al figliastro, perdendo quelle due-tre ore risultate fatali. Il 24enne venditore ambulante ha raccontato della difficile convivenza con la compagna, madre di tre figli avuti da una passata relazione, con cui aveva frequenti dissidi.
Intanto, continua a migliorare il quadro clinico della bambina di sette anni rimasta ferita nel corso della tragedia di Cardito. La piccola resta ricoverata all’ospedale Santobono di Napoli, piantonata dalle forze dell’ordine e con il divieto di incontrare i parenti.
"Il quadro clinico – spiega all’ANSA Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso – è in continuo miglioramento per le condizioni fisiche, ma la piccola resta qui anche per proseguire il percorso di sostegno psicologico a cura dello staff dell’ospedale".
La bambina in ospedale ha incontrato il pm Paola Izzo della Procura di Napoli Nord, che si occupa delle indagini e l’ha già interrogata ieri per circa due ore, alla presenza della psicologa che la segue, facendosi raccontare gli episodi che hanno portato alle percosse subite da lei e dal fratello.
I colloqui della piccola con il pubblico ministero proseguiranno anche nei prossimi giorni, con durate mai troppo lunghe per non acuire lo stress della bambina.(Ansa)