Pubblicato il: 11/03/2023 alle 15:38
(di Lorenzo Grossi, Il Giornale) Renato Vallanzasca torna a far parlare di sé. Il 72enne protagonista della mala milanese degli anni '70 e '80 aveva presenziato all'udienza scaturita dalla richiesta della Procura milanese di applicargli "l'isolamento diurno per ulteriori 6 mesi". Il procedimento è stato rinviato, dopo pochi minuti, a maggio per un impedimento del pm. Ma nell'aula della sesta penale di Milano, il Bel René si è rivolto alla giudice Ilaria Simi De Burgis dicendo: "Per me è stato faticoso venire qua oggi, ho le mani a pezzi per le manette, mi procurano dolore ai polsi, la prossima udienza non ci sarò".
Intanto, la sua difesa, coi legali Corrado Limentani e Paolo Muzzi, è pronta a depositare una consulenza medico legale per segnalare problemi seri di salute, dal punto di vista fisico e mentale. Già a inizio della prossima settimana vorrebbe chiedere al Tribunale di Sorveglianza di Milano per Vallanzasca il "differimento pena" con detenzione domiciliare in una struttura. I giudici della Sorveglianza, dopo che avranno fissato un'udienza, potrebbero disporre una perizia sulle condizioni di salute, su richiesta della stessa difesa.
Con un provvedimento dei giudici della Sorveglianza dei mesi scorsi era già stata rigettata un'altra richiesta di liberazione condizionale e semilibertà. Là venne scritto che Vallanzasca – che ha un "fine pena mai" – "in particolare dal 2021" è un "uomo provato", sia nel fisico che nella mente, "segnato ovviamente da circa 50 anni di carcere". E che "a volte" appare "un po' spaesato". Gli avvocati avevano depositato già documentazione medica con valutazioni neurologiche.
Recentemente a Vallanzasca, a quanto si è appreso, è stata anche revocata la possibilità di uscire con permessi per frequentare la comunità in cui stava andando negli ultimi anni proprio a causa delle sue condizioni di salute. La richiesta di aggravamento dell'isolamento per il Bel René, detenuto a Bollate, è stata avanzata dal pm dell'Ufficio esecuzioni Adriana Blasco in un atto nel quale viene ricalcolato il cumulo pene per l'ex bandito della Comasina, anche sulla base della condanna, definitiva dal 2016, per la tentata rapina (di due mutande, un paio di cesoie e del concime) compiuta in un supermercato nel 2014, quando aveva ottenuto la semilibertà, poi revocata.
Ricordiamo che, sempre in questo procedimento, c'è sul tavolo pure una questione di una possibile "incapacità" di Vallanzasca "a stare nel giudizio", proprio per le sue condizioni. Il giudice ha comunicato di avere avuto delle relazioni mediche che pare escludano questa incapacità processuale, pur evidenziando le "difficoltà" dell'ex 're della Comasina'.