Pubblicato il: 15/06/2016 alle 09:51
Ancora un “giallo” sul presunto depistaggio che si sarebbe verificato sulle prime indagini avviate per la strage di via d'Amelio. Questa mattina, all'apertura dell'udienza sul quarto processo per l'attentato di via d'Amelio e nel corso della quale era prevista l'inizio della requisitoria, il Pm Gabriele Paci ha chiesto di depositare nuovi atti, chiedendo sin da subito che venissero messi a disposizione del collegio difensivo. Nel '94 un poliziotto della Scientifica di Palermo, Bartolo Iuppa, ricevette la visita di due poliziotti che lavoravano con lui, i quali si lamentavano delle richieste avanzate dall'allora capo della Squadra Mobile, Arnaldo La Barbera, che voleva imporre a Scarantino le dichiarazioni da rendere sulla strage di via D'Amelio. Iuppa avrebbe confidato questi particolari a Gioacchino Genchi il quale, alla fine di maggio di quest'anno, avrebbe rivelato tutto all'ex procuratore aggiunto di Caltanissetta Domenico Gozzo, oggi sostituto procuratore generale a Palermo. Il magistrato ha immediatamente informato di quanto successo, con una nota, i colleghi della procura di Caltanissetta. Negli ultimi giorni, i magistrati nisseni hanno quindi ascoltato Iuppa, Genchi, Gozzo, Manfredi e Lucia Borsellino, ma, secondo quanto emerso, Genchi avrebbe negato tutto davanti ai pm di Caltanissetta, dicendo di avere incontrato Gozzo nei giorni scorsi. L'udienza di questa mattina e' stata sospesa per qualche ora per dare alla difesa il tempo di vagliare gli atti.