Pubblicato il: 22/03/2015 alle 08:47
di Peppe Messina
Nelle scorse settimane abbiamo raccontato la processione dei “Misteri” di Trapani e l’origine dei gruppi sacri che, dalle indagini storiche, risalgono al 1600. La manifestazione pasquale, che vanta di essere tra quelle più antiche d’Italia, non si limita all’uscita dei gruppi sacri per le vie cittadine ma, il fervore dei fedeli e dei ceti proprietari, accompagna questo momento anche nelle settimane precedenti.
Le contrattazioni per le scelte della banda musicale, degli artigiani per gli addobbi floreali, per le scelte della squadra dei ‘massari’ e del vestiario dei figuranti e di tutto quanto si rende necessario diventa parte integrante del culto. A partire dalla metà dell’800 i cantori furono sostituiti dalle bande musicali e le maestranze non portarono più in spalla il ‘Mistere’, ma tale compito fu affidato ai ‘massari’ dietro compenso. Questa capillare organizzazione consente ogni anno di programmare per tempo l’evento.
Come ogni anno tutto ha inizio alle ore 14,00. Lentamente i venti Gruppi escono dalla Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio mentre una folla di fedeli si accinge a seguirli almeno per un tratto della processione.
La processione dei Misteri si svolge ininterrottamente per quasi 24 ore. Alle 14.00 in punto del Venerdì Santo i ‘Sacri Gruppi’ escono dalla chiesa barocca del Purgatorio, portati in spalla dai caratteristici ‘Massari’ o da giovani volontari, accompagnati dal classico suono delle marce funebri intonate dalle bande musicali, per poi snodarsi lungo un percorso che tocca le principali vie della città, per quasi 24 ore e senza interruzioni. Durante la notte i Misteri percorrono le vie più caratteristiche e belle del centro storico. Èstupendo vedere tutta la gente per le strade di notte con il rumore dei tamburi e in particolare delle ‘ciaccole’ in sottofondo. Ma che ruolo ha questo antico strumento musicale? La ‘ciaccola’ è uno strumento importantissimo all’interno dei riti della Settimana Santa trapanese. Scandisce i tempi dei percorsi processionali e, di conseguenza, regola la durata dello svolgimento dei riti. Attraverso il suo scuotimento, la ‘ciaccola’ imprime ai portatori dei gruppi l’ordine di sollevare o abbassare una ‘vara’. Viene scossa due volte all’atto del sollevamento, una sola volta per abbassare la vara.
L’utilizzo della ‘ciaccola’, che tecnicamente impiega lo stesso principio delle nacchere e delle castagnette, si ritrova spesso nei riti pasquali della Sicilia, seppur con altri nomi: troccula, scattiola, ribattina. Secondo la classificazione organologica realizzata da Sachs e Hornbostel nel 1914, è fondata sulla distinzione del modo di produzione del suono. la ciaccola rientra nella famiglia degli idiofoni.
I ‘Misteri’ ti passano davanti velocemente tra una sosta e l'altra fino ad arrivare alle ‘Barracche’. L'alba del Sabato Santo sorprende tutti in uno scenario particolarmente suggestivo nei pressi del porto peschereccio. Le processioni si ricompongono, le bande ricominciano a suonare e, tra una ‘annacata’ e l'altra, viene percorso l'ultimo pezzo del tragitto.
Il Sabato mattina piazza Purgatorio si riempie. A questo punto va in scena uno dei momenti più emozionanti della processione: l’entrata dei Sacri Gruppi nella chiesa del Purgatorio.
I misteri entrano ad uno ad uno nella chiesa accompagnati dalle bande: c'è chi piange per l'emozione, chi applaude, chi scatta le fotografie, chi prega e chi riprende il tutto con le telecamere.
Le ultime ‘annacate’, il suono delle ciaccole e poi la processione termina. I Consoli dei propri gruppi e i Massari accompagnati dalle bande portano i ‘Misteri’ dentro la chiesa, entrando e uscendo dal portone fino a quando la musica finisce. La processione sta per finire con l'emozionante entrata dell'Addolorata, ancora un'altra ‘annacata’, ancora un altro colpo di ciaccola per mettere punto all'ennesima edizione della processione trapanese, il portone si chiude e la gente se ne va per le strade piene di cera.
Un misto di religiosità, tradizione e un pizzico di folclore invadono la città, una folla di fedeli e curiosi si stringe attorno ai gruppi colmi di fiori. La processione trapanese dei ‘Misteri’ del Venerdì Santo rappresenta un succedersi complesso di eventi che, nel corso di quattrocento anni, pur modificando la componente esteriore e spettacolare, ha mantenuto intatti il valore spirituale ed il profondo legame tra la processione e la città. Probabilmente non è la prima processione al mondo, ma sicuramente rimane per chi vi partecipa, all'interno o dall'esterno, una corale manifestazione di fede, d'arte e di tradizione.
Per approfondire:
I ‘Misteri’ di Trapani, una tradizione che va avanti da quattrocento anni
I “Misteri” di Trapani: l’origine seicentesca dei gruppi sacri