Pubblicato il: 21/03/2014 alle 10:39
L’inizio della primavera, coincide con il risveglio della natura dal letargo invernale e con l’allungamento delle ore di luce. Il clima gradevole è ideale per salutari passeggiate nei giardini e in campagna, dove lo spettacolo della fioritura è davvero un momento speciale.
Seguonews ha chiesto all’ufficio di formazione della Croce Rossa di Caltanissetta informazioni su come si può affrontare una tipica situazione di primo soccorso coincidente con questa stagione e che generalmente si protrae fino all’autunno. Il fenomeno delle punture della zecca e del suo trattamento ideale.
Le zecche dei boschi e quelle dei cani sono degli “acari” che si risvegliano in questo periodo dell’anno e riprendendo il loro ciclo vitale cercando immediatamente un ospite. Si trovano, in particolare, nell’erba e nei cespugli. Amano gli ambienti umidi ed ombreggiati con vegetazione bassa e un letto di foglie secche, (meglio se aree boschive o erba incolta), come pure le zone di confine tra prato e bosco soprattutto se c’è la presenza d’acqua. Le zecche sono presenti in molte aree del nostro territorio, più in collina che in pianura, e sono resistenti a condizioni ambientali sfavorevoli.
La zecca dei boschi (vedi l’immagine) è scura e molto piccola, quindi difficile da vedere: negli stadi di larva e ninfa non è più grande di una testa di spillo e l’adulto è di poco più grande.
I morsi della zecca sono potenzialmente pericolosi, sono indolore e pertanto l’ospite attaccato difficilmente si accorgono della loro presenza. Quella più rischiosa per l’uomo è la zecca dei boschi o Ixodes ricinus. Con la sua puntura può trasmettere malattie infettive alcune delle quali, come la malattia di Lyme, possono avere serie conseguenze se non vengono curate tempestivamente.
Prevenzione. Indossate vestiti chiari per identificare più facilmente le zecche e rimuoverle prima che si attacchino alla cute. Usate maglie a maniche lunghe ed infilate i pantaloni dentro ai calzettoni o, meglio, a stivali alti dotati di stringhe.Camminate al centro dei sentieri, evitando di strisciare contro la vegetazione ai lati, e non sedetevi direttamente sull'erba. Fate frequenti controlli su voi stessi e su chi vi accompagna, osservando i tratti di pelle scoperti e gli abiti. Al ritorno da gite in zone infestate da zecche lavate i vestiti in lavatrice alla temperatura più alta possibile e, prima di fare il bagno, ispezionate tutto il corpo con l’aiuto di un’altra persona per le zone difficilmente visibili. Soprattutto nei bambini, fate attenzione anche al cuoio capelluto. E’ importante se possedette un cane e un gatto, specialmente se vivono in giardino utilizzare le profilassi anti acaro suggerite dal veterinario.
Primo Soccorso nei morsi di zecca
Cosa NON fare. Non usate metodi impropri di estrazione quali il caldo (brace di sigaretta, fiammiferi, aghi arroventati) o sostanze come petrolio, benzina, trielina, ammoniaca, acetone etc. Tali metodi “irritano” la zecca e aumentano il rischio di infezione. Non toglietela con le mani o schiacciarla con le dita: potreste contagiarvi attraverso piccole lesioni della pelle o per schizzi di sangue.
Cosa Fare. Le probabilità d’infezione sono basse se la zecca resta attaccata alla cute per meno di 36-48 ore. E’ buona regola un controllo al vicino Pronto Soccorso Una zecca va rimossa correttamente: afferratela con una pinza il più vicino possibile alla cute e togletela tirando verso l'alto senza schiacciarla. In alternativa si può rendere la cute inospitale per la zecca versando un disinfettante e lasciarlo agire senza toccare l’acaro. Dopo qualche minuto dovrebbe stordirsi e staccarsi da sola. Se il rostro (l’organo che la zecca usa per attaccarsi) rimane nella pelle, estraetelo delicatamente con un ago da siringa sterile. Disinfettate la zona con acqua ossigenata e verificate di essere vaccinati contro il tetano. Non gettare la zecca tolta, ma bruciatela.
Dopo aver eliminato la zecca controllate tutti i giorni per 30-40 giorni l’area cutanea colpita. Recatevi subito dal medico se compare una chiazza rossastra tondeggiante che si allarga sempre di più, spesso schiarendo al centro in modo da formare un’immagine ad anello. Rivolgetevi al medico anche se compaiono febbre, mal di testa, malessere, ingrossamento delle ghiandole vicino alla zona dove siete stati punti, oppure dolori alle articolazioni. Nei 30-40 giorni di osservazione non usate antibiotici di vostra iniziativa: ciò potrebbe impedire al medico di diagnosticare correttamente un’eventuale infezione. Se per altri motivi dovete ricorrere agli antibiotici, avvisate il medico che siete stati punti da una zecca, così da consentirgli di usare i farmaci efficaci anche contro la Malattia di Lyme.
Per saperne di più. La malattia di lyme è una malattia infettiva che colpisce vari organi e si sviluppa in più fasi. La fase iniziale che, come abbiamo visto, colpisce la pelle, generalmente non è grave e a volte guarisce anche da sola. Se però non viene curata con la terapia opportuna, possono poi comparire le fasi tardive, anche dopo mesi nelle persone che non sono state trattate adeguatamente nella fase iniziale. Le fasi tardive sono molto più gravi della fase precoce e provocano artriti, disturbi dei nervi, del cervello, del cuore e degli occhi. Si debella con una terapia antibiotica un po’ più lunga del solito: fino a tre – quattro settimane nella fase iniziale. Questa terapia è praticamente sempre in grado di stroncare l’infezione e di evitarne le complicanze. Le fasi tardive richiedono invece terapie più impegnative e purtroppo non sempre completamente efficaci. Quindi, più precoce è la diagnosi più è facile prevenire le complicanze. Pertanto è sempre importante seguire semplici ma importanti regole di primo soccorso. La zecca del cane non trasmettere questa malattia, ma può essere portatrice della rickettsiosi malattia molto pericolosa per l’uomo, che segue una procedura antibiotica specifica.