Pubblicato il: 30/10/2014 alle 11:56
Conoscere le culture e i costumi degli altri popoli senza mai dimenticare le tradizioni locali. Èquesto uno dei focus della programmazione che ogni anno si sviluppa all’istituto comprensivo “Don L. Milani” in via Filippo Turati. Un percorso didattico che parte già dalle classi dell'infanzia attraverso poesie, filastrocche, leggende e attività ludiche.
Sulla scia dell'Expo 2015 è stato pensato, per questo anno scolastico, un percorso mirato a infondere ai bambini una corretta educazione alimentare, argomenti trasmessi approfittando anche di feste e ricorrenze popolari come quella di Ognissanti. Ed ecco che i piccoli dai 3 ai 5 anni si sono ritrovati tra le mani panetti di pasta di mandorle e gel colorato per alimenti per riscoprire, creando con le proprie mani, i doni che i loro genitori e nonni ricevevano il primo novembre.
“Siamo soddisfatti di come i bambini stiano accogliendo queste attività” raccontano le maestre Biagia Cosentino e Gaetana Cino mostrando le creazioni ancora in fase di elaborazione.
L’istituto Don Milani ormai da anni organizza progetti di scambi culturali con paesi stranieri e il Dirigente Scolastico Francesca D’Asaro, condivide questa apertura mentale che tutti gli allievi devono avere verso le differenti culture: “E’ importante, per acquisire un’autonoma capacità di discernimento, che i bambini conoscano ciò che avviene nelle altre città e paesi stranieri ma questo non deve distogliere l’attenzione dalle tradizioni locali”. Guardare fuori ma conoscere bene ciò che viviamo all’interno e, qualora possibile, privilegiarlo nelle attività scolastiche. Una tesi che qualche settimana fa aveva ribadito anche l'assessore Marina Castiglione invitando gli istituti scolastici a non organizzare eventi correlati alla festa di Halloween.
“Stiamo spiegando ai bambini il significato della festa e di come sia nata la tradizione della frutta martorana- racconta la maestra Adriana Matraxia -. Una leggenda narra che delle suore benedettine, aspettando la visita del vescovo, abbiano voluto arricchire di frutti gli alberi del proprio giardino modellando la pasta di mandola e appendendola ai rami. I bambini, anche se piccoli, hanno ascoltato con piacere questa storia che ripercorre le origini culinarie siciliane”.
Qualche appassionato della festa di Halloween vuole far passare il messaggio che la festa di Ognissanti sia un lugubre culto dei morti che ritornano – quasi fossero zombie – per portare dei regali. Le maestre invece, attraverso i racconti e la manipolazione della pasta di mandorla, vogliono solo mostrare i valori positivi di
questa festa e ricordare con affetto le persone amate che non ci sono più.
E, proprio con questo intento, la maestra Fausta Caldarella ha inventato un’allegra filastrocca da insegnare ai bambini nella quale i “morticini da lassù con un dono fan cucù” e che bisogna avere paura solo di “streghe e fantasmi ma non dei defunti nostri”. Niente di scabroso ma, semplicemente, una rivalutazione della festa siciliana.
E adesso, ai bambini e alle loro famiglie, non resterà che gustare i frutti modellati dai propri figli.