Da Ignazio Giudice segretario generale CGIL Caltanissetta, riceviamo e pubblichiamo:
I ricchi del pianeta terra continuano a scegliere la Sicilia, la nostra terra, un po' bruciata, dalla politica e dai delinquenti, ma pur sempre meravigliosa, per storia, bellezza, arte e accoglienza. Scelgono, tra le tante mete, il vicino porto di Licata, a 15 minuti dalla città di Gela. Contento per i licatesi, meno per il destino che da decenni ha dimenticato Gela, il suo porto, la costa, la sabbia, le bellezze regalate dalla natura e sporcate dalla brutta politica, un intriso di incapacità, egoismo, insensibilità, inutile chiacchiera a danno dei cittadini gelesi. Non si contano più gli anni e con essi le generazioni che abbiamo sentito parlare del porto, del finanziamento una volta della Regione, una volta di Agip oggi Eni, una volta di un facoltoso privato. Nulla, anzi no, tanta sabbia, tanta rabbia e indignazione. La politica ha fatto scappare anche i pesci dal porto, oltre che la speranza ed i sogni di tanti gelesi. Chissà se onorevoli e galoppini vari hanno compreso chi, fra i tanti, ha ormeggiato il mega panfilo al porto di Licata. Le cronache giornalistiche internazionali, oltre che il chiacchiericcio isolano, dicono il proprietario di “Rolex” oppure Bill Gates. Una cosa è certa, lì arriva pubblicità internazionale, economia per un'intera provincia tra servizi diretti e indotti, e tanto futuro. Penso, so di non essere solo, che la “politica” – sarebbe bello, un giorno, scrivere Politica – dovrebbe riflettere, cambiare rotta, fare, fare, fare e parlar meno di firme e finanziamenti in arrivo, più ne annunciano più la sabbia diventa alta ed estesa, in quel porto di cui Bill Gates e/o “Rolex” sconoscono pure l'esistenza, e francamente, per lo stato attuale, anche una fortuna. Di turismo si vive, di chiacchiere stiamo per morire!