Pubblicato il: 05/04/2019 alle 21:58
Con la recente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione della nuova rete ospedaliera, l’assessorato alla Salute ha organizzato la rete dello Stroke in Sicilia. Abbiamo chiesto un commento a Michele Vecchio, presidente regionale della Società Italiana di Neurologia e direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta.
«La Regione sta concretamente organizzando la rete stroke e di questo bisogna dare atto all’assessore Razza- afferma Vecchio- È un punto di partenza indispensabile al fine di uniformare la risposta di salute adottando un modello organizzativo complesso che garantirà un moderno e corretto approccio metodico e sostanziale per la cura dell’ictus».
Poi aggiunge: «La neurologia siciliana è pronta a questa sfida in tutte le sue componenti prevalentemente di tipo ospedaliero e universitario, con l’insostituibile ruolo della neurologia territoriale. La parola d’ordine è organizzazione e viene centrata sulla individuazione di Stroke Unit di II e I livello su modello Hub e Spoke. Partendo dalla esperienza professionale e valutando la necessità di garantire in modo uniforme a sei milioni di siciliani un trattamento adeguato sono stati individuati quattro centri Hub: Palermo (ospedale Civico), Catania (Cannizzaro), Caltanissetta (Sant’Elia) e Messina (Policlinico)».
Il presidente regionale della Società Italiana di Neurologia aggiunge: «Tali organizzazioni sono stroke unit di II livello presso le Unità Operative Complesse di Neurologia e si avvalgono di team multidisciplinari, quali la neuroradiologia con specializzazione in interventistica. La funzione dell’Hub è garantire che la storia naturale ospedaliera dell’ictus cerebrale nasca e si concluda nell’Hub: il paziente sarà trattato secondo le sue necessità con la terapia specifica, ivi compresa la terapia interventistica di trombectomia».
Inoltre, «ogni centro Hub è collegato con centri Spoke dove operano Unità Operative Complesse di Neurologia che effettueranno terapia trombolitica venosa in accordo con il centro Hub. Esistono due priorità: la prima è che il paziente deve arrivare nei centri Hub e Spoke e quindi in adeguate organizzazioni del 118 che consentirà di trasportare il paziente nel posto idoneo per ricevere il giusto trattamento; la seconda è l’individuazione e il reclutamento del personale medico specialistico, neurologi dedicati, neuroradiologi e interventisti».
Il presidente del Sin parla di sfida ambiziosa definendo la creazione della rete stroke come un obiettivo chiaro, improcrastinabile e dettato da precise norme di riferimento (legge Balduzzi).
«Desidero esprimere apprezzamento e gratitudine- continua Michele Vecchio- all’assessore alla Salute Ruggero Razza, il quale in modo aderente alla normativa di legge ha messo in atto questo importante progetto. Solo con un’azione sinergica di tutte le parti coinvolte, professionisti, direttori generali, aziende sanitarie ed ospedaliere, assessorato alla Salute, direzione strategica e decisore politico si potrà determinare il raggiungimento dell’obiettivo».
L’ictus cerebrale è la seconda causa di morte, la prima causa di disabilità e la seconda causa di demenza. «In Sicilia- continua il presidente del Sin- guardando i dati epidemiologici sono attesi 18 mila nuovi pazienti con Ictus all’anno di cui 80 % di tipo ischemico con una variabilità di età che nell’ultimo periodo si è abbassata. Invito i colleghi interessati ad essere da sprone con le proprie direzioni generali garantendo le migliori informazioni possibili e la massima estrinsecazione del sapere».
Vecchio sottolinea: «Il commissario straordinario dell’Asp di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone, condividendo il progetto, ha intrapreso azioni concrete per facilitare e determinare prima possibile il raggiungimento degli obiettivi. In assessorato è stata attivata specifica commissione tecnica il cui presidente è la professoressa Rosa Musolino che, insieme al professore Marcello Longo e a tutti i rappresentanti dei centri Hub, si è già riunita dandosi un crono programma insieme ai rappresentanti del 118,al direttore Mario La Rocca e alla dottoressa Lucia Visacchi per realizzare in tempi brevi l’obiettivo della ‘rete stroke tempo dipendente».
Il presidente del Sin si sofferma anche su quali saranno le novità all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dove è direttore di Neurologia e che, appunto, farà parte dei quattro centri Hub: “Siamo orgogliosi di aver raggiunto un riconoscimento che non è avvenuto per caso. Da diversi anni lavoriamo per ottenere il centro Hub. Abbiamo superato gli ostacoli normativi, posti dalla legge Balduzzi, creando l’area vasta Caltanissetta, Enna e Agrigento per cui l’ospedale Sant’Elia è centro Hub e gli ospedali di Agrigento ed Enna saranno Spoke. La rete si completa con tutti gli altri ospedali della provincia interessata. Un’organizzazione complessa che richiederà competenza e l’applicazione rigorosa dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali».
Infine, Vecchio sottolinea: «La novità assoluta che si realizzerà a Caltanissetta è la neuroradiologia interventistica e cioè sarà possibile, nei casi eleggibili, determinare disostruzione meccanica del trombo arterioso mediante tecniche angiografiche interventistiche. Il manager Caltagirone ha condiviso il percorso e abbiamo fatto una ricognizione sull’esistente tecnologico che ci consentirà di partire subito alla ricerca di personale. Il direttore generale ha inteso facilitare il reclutamento attivando tutte le procedure. Caltagirone conviene nella esigenza di attivare subito procedure concorsuali a tempo indeterminato non solo per la neurologia e neuroradiologia interventistica. Anche per altre discipline ha chiesto autorizzazione all’assessorato di attivare le procedure concorsuali garantendo al Sant’Elia un vero rilancio”.