Pubblicato il: 06/06/2019 alle 16:14
La mafia di Riesi alla sbarra. Al via oggi, nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta, l’udienza preliminare nei confronti di 30 imputati, ritenuti affiliati a Cosa nostra di Riesi.
Il Comune di Riesi, nella persona del suo Sindaco Salvatore Chiantia, si è oggi costituito parte civile nel processo scaturito dall’inchiesta condotta dalla Dda di Caltanissetta, e lo ha fatto tramite l’avv. Annalisa Petitto nei confronti di tutti gli imputati e per tutti i 21 capi di imputazione. A sostenere l’accusa in aula i Pm Maurizio Bonaccorso e Claudia Pasciuti.
Contestati a vario titolo l’associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, associazione a delinquere finalizzata alla coltivazione ed allo spaccio di sostanza stupefacente, detenzione di armi.
Le ragioni a sostegno della costituzione di parte civile dell’ente possono leggersi nel corposo atto di costituzione depositato dal difensore e procuratore speciale nell’interesse del Comune di Riesi, danneggiato nell’immagine e, soprattutto nel suo tessuto economico e sociale dalla presenza, nel territorio, della cosca mafiosa che, attraverso il metodo dell’assoggettamento, della minaccia, della violenza, ha drogato per decenni l’economia locale e messo a rischio l’intera comunità.
Il Comune ha deciso di costituirsi parte civile sentendo lesi valori e principi fondanti dell’ente stesso nonché la sua stessa comunità di cittadini per i cui danni patiti, patrimoniali e non, il comune chiederà un congruo risarcimento la cui quantificazione verrà nel prosieguo definita e provata.
L’’udienza riprenderà il 13 giugno perché i Pm hanno annunciato la produzione delle ultime dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia di Riesi, Carmelo Arlotta.
Il blitz scattò il 2 luglio di un anno fa e l’operazione venne denominata “De reditu”