E' l'anziana madre di Calogero Cortese il teste chiave per comprendere cosa sia accaduto nella tragica notte che si è consumata nella villetta di via Chiaschio, in zona Fossignano, ad Aprilia. La donna, ultraottantenne, che viveva insieme ai due coniugi che hanno perso la vita in seguito all'omicidio-suicidio perpetrato da Cortese, avrebbe infatti assistito a tutta quanta la scena e allertato lei stessa le forze dell'ordine subito dopo il drammatico evento omicida. Una ricostruzione drammatica, quella che si sta profilando davanti agli occhi degli inquirenti, coordinati dal Pm Martina Taglione insieme al medico legale Cristina Setacci e i carabinieri di Aprilia, agli ordini del Tenente Colonnello Riccardo Barbera, che stanno prendendo in esame anche la pista di difficoltà e tensioni sul lavoro della coppia che da anni si era trasferita ad Aprilia per svolgere l'attività di commercianti. Possedevano un banco, "Sapori di Sicilia", con cui giravano mercati, fiere e sagre in tutta la regione.
Calogero Cortese avrebbe ucciso la moglie, Grazia Sicilia, con cui aveva una relazione lunga e senza difficoltà. Ecco perché per ora si esclude la pista sentimentale per far strada a quelle delle difficoltà economiche dei due che si occupavano di vendita di prodotti tipici siciliani come ambulanti. Nelle prossime ore ci saranno sicuramente maggiori dettagli.