Pubblicato il: 31/01/2020 alle 15:29
Il suo sogno era quello di aprirsi un’attività tutta sua. Monica Diliberto, la ragazza di 27 anni di Mussomeli uccisa questa notte insieme alla madre Rosalia Mifsud da Michele Noto, aveva frequentato un corso di estetista e già lavorava con le sue clienti affezionate casa per casa. Ma il desiderio era quello di aprire un negozio di estetista e rendersi completamente indipendente economicamente. Ieri sera ha messaggiato con il suo fidanzato fino ad una certa ora. Nei messaggi aveva detto al suo ragazzo che in casa c’era Michele Noto e che stava parlando con la madre. Dalle sue parole non emergeva alcuna preoccupazione, solo il fastidio semmai, di ritrovarsi quel giovane in casa. L’uomo che da meno di un anno aveva una relazione clandestina con la madre, che quest’ultima aveva deciso di troncare, anche perché a Monica lui, suo coetaneo, non piaceva per nulla. Poi a un certo punto la ragazza non ha più risposto ai messaggi. Il fidanzato di lei a quel punto, preoccupato per il silenzio, ha contattato il fratello ventiduenne della ragazza che era in giro con gli amici. Il giovane si è precipitato in casa dove ha trovato i tre corpi ormai privi di vita nella stanza da letto. Michele Noto, dopo aver sparato alla ex Rosalia Mifsud, ha ucciso anche la figlia Monica, per poi uccidersi. Questa mattina il paese era incredulo, così come gli amici di Michele. Al bar quasi nessuno sapeva di questa relazione. Michele e Rosalia abitavano a poche centinaia di metri l’uno dall’altra, nello stesso quartiere. Lui di una famiglia di umili origini, il padre lavora come operaio nell’ambito dei progetti di inserimento del Comune di Mussomeli per le persone con reddito minimo. Una persona conosciuta come seria e responsabile. La mamma fa la casalinga. Michele, che lavorava saltuariamente per una ditta di onoranze funebri, voleva che quella relazione diventasse di dominio pubblico, e all’ennesimo rifiuto di lei, che aveva deciso di troncare definitivamente, ha ucciso le due donne per poi togliersi la vita.