Pubblicato il: 15/06/2014 alle 09:31
Èappena arrivata al porto di Palermo la nave «Etna» con a bordo oltre 600 migranti, soccorsi in diverse operazioni nel Canale di Sicilia. Tra di loro ci sono anche 68 minori e 15 feriti gravi che dovranno essere trasferiti subito in ospedale, oltre ai 39 superstiti dell'ultimo naufragio avvenuto davanti alle coste libiche e alle 10 salme dei migranti morti durante la traversata.
C'è chi ha perso un braccio e chi è rimasto gravemente ustionato dal carburante, molti avrebbero anche la scabbia. A bordo, secondo quanto si è appreso, durante la navigazione sarebbero stati vissuti momenti di forte tensione perchè tra i superstiti vi sarebbero alcune persone che hanno perso i loro cari. Le operazioni di sbarco sono appena iniziate. Ecco cosa è successo ieri mattia nelle acque libiche. A ricostruirlo sono i 39 migranti sentiti dai medici e dai soccorritori a bordo della nave Etna. “Siamo stati divisi su due gommoni, anche le nostre famiglie sono state divise. Un gommone è partito per primo, poi è partito il secondo, dopo qualche ora dal viaggio siano stati raggiunti da una motovedetta. I migranti a bordo del primo gommone si sono spostati tutti sullo stesso lato e il gommone si è capovolto”. Da lì il panico e il terrore in acqua, molti degli occupanti del gommone sarebbero morti. Tra i migranti salvati, alcuni hanno ustioni da contatto con il carburante.
Secondo una prima stima, gli immigrati provverebbero in buona parte dal Mali, Guinea, Costa d'Avorio e Ghana. Sul posto una task force composta da prefettura, protezione civile, Asp, Comune, Croce rossa, Caritas e i volontari di diverse parrocchie.«Siamo pronti ad accoglierli – dice Antonio Candela commissario dell'Asp 6 – Abbiamo tre triage per visitare e assistere i profughi». La maggior parte degli immigrati, circa 550, dovrebbe essere accolta tra il centro di accoglienza della Caritas e diverse parrocchie della città.
Dalla nave militare Etna sono state portate sul molo del porto di Palermo le bare con le 10 salme (sette sono donne) recuperate dopo l'ultimo naufragio ieri davanti le coste libiche. Sono bare semplici costruite con tavole di abete chiaro. Le bare sono state prima sistemate sul molo poi sono state trasferite sulla nave e sono state poi riportate giù con le salme.
Sull'unità da rifornimento militare si trovano 767 migranti: 653 uomini, 46 donne e 68 minorenni. Quattro profughi che si sono ustionati durante il naufragio del gommone sono stati portati nell'ospedale Civico palermitano. I migranti saranno accompagnati in centri Caritas e nei locali di alcune parrocchie cittadine. Sul molo ad assistere alle operazioni di sbarco ci sono anche il prefetto Francesca Cannizzo e il sindaco Leoluca Orlando.