Pubblicato il: 06/03/2021 alle 17:07
Anche la piattaforma sociale regionale "L'Isola che c'è" supporta l'iniziativa della cooperativa sociale Etnos per l'introduzione sistematica e continua del lavoro come cura, riabilitazione e accompagnamento ad una vita indipendente delle donne vittime di violenza.
Anche tutti gli aderenti della piattaforma sociale e politica "l'Isola Che c'è", si ritrovano concordi sulla necessità di rivedere le misure di intervento a sostegno delle donne vittime di violenza ed integrarle con l'introduzione sistematica e continua del lavoro come cura, riabilitazione e accompagnamento ad una vita indipendente.
Facendo seguito all'accorato appello promosso dalla cooperativa sociale Etnos di Caltanissetta, che da anni si occupa di accoglienza protetta per donne e minori vittime di violenza, "l'Isola che c'è" propone che il lavoro diventi componente essenziale e continua nei percorsi di protezione per tutte le donne che si affidano allo Stato denunciando la violenza.
Le oltre sessanta realtà associative siciliane aderenti a "L'Isola che c'è", sono assolutamente convinte che il lavoro è principalmente cura, cura di sé, cura degli altri. Il lavoro produce e genera benessere e nello stesso tempo restituisce dignità, autostima ed allo stesso tempo fiducia in sé stesse. Il lavoro diventa riscatto e libertà e sostegno al cambiamento.
È fondamentale che lo strumento del lavoro deve essere continuo ed inserito in maniera strutturale in una programmazione definitiva sia per la Regione Sicilia che per lo Stato italiano.
L'iniziativa della cooperativa sociale Etnos si sta avvalendo anche di una petizione con raccolta firme indirizzata al Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che è possibile firmare a questo link: http://chng.it/d6vpfvMv6p