Pubblicato il: 29/01/2016 alle 09:41
“Il mio carissimo bisnonno non guadagna più un euro da quando non si usano più le scarpe in pelle, la moda è cambiata e non è questione di giorni o di mesi, ma di decenni ormai”. A parlare è Giuseppe Trupia, pronipote di Giuseppe Romano, lo storico lustrascarpe che da 75 anni sedeva in corso Umberto per lucidare le scarpe dei nisseni.
Il vero problema, secondo il giovane, non è soltanto della Ztl e della chiusura del traffico veicolare ma soprattutto il tramonto di un antico mestiere “che era destinato a scomparire già decenni addietro”.
A portarlo ogni giorno in quello che è definito il “salotto buono della città” è soprattutto “la passione per il lavoro, magari ripensando ai bei tempi in cui circolavano i mezzi in centro, ma vorrei ricordarvi che a quei tempi i mezzi erano non più di un decimo rispetto a quelli che si contano oggi”.
Nulla a che vedere con il traffico chiuso e le persone che si accostavano con la macchina lasciando le scatole semplicemente uscendo una mano dal finestrino ma, piuttosto, una prassi ormai desueta.
Il giovane ha concluso il suo sfogo sottolineando come, a suo parere, qualcuno ha approfittato di un “uomo della sua età” soltanto per strumentalizzare una causa che Giuseppe Romano, “non vuole né ha mai voluto sostenere”.