Pubblicato il: 13/05/2014 alle 13:58
Centinaia di casi di assenteismo scoperti in circa sei mesi di indagine. Gli uffici del Comune finiti sotto la lente d'ingrandimento e monitorati 24 ore su 24. Da quando i carabinieri hanno installato telecamere invisibili a occhio nudo nei punti chiave, fisse sugli ingressi ma soprattutto sui badge installati all'ufficio tecnico di via Duca degli Abruzzi e al Comando dei vigili urbani di via De Gasperi, registrando orario di entrata e uscita regolare così come le “scappatelle” non autorizzate dal posto di lavoro e l'orario di rientro. Ma in alcune occasioni, come accertato dagli investigatori dell'Arma sotto il coordinamento del capitano Domenico Dente e del tenente Antonio Corvino, v'era qualche “furbetto” che affidava il proprio cartellino ai colleghi per strisciarlo nel badge al posto del titolare, così da risultare perfettamente puntuale l'avvenuta registrazione e presenza in ufficio. Inizialmente s'era diffusa la voce che anche gli impiegati negli uffici della Solidarietà Sociali fossero stati raggiunti dal provvedimento, ma la circostanza è stata smentita dai carabinieri.
IN SETTIMANA I PRIMI INTERROGATORI IN TRIBUNALE
L'inchiesta ha mosso i primi passi verso la fine del 2012 ed è terminata nella prima metà del 2013. In questo arco temporale, i carabinieri del Nucleo operativo hanno raccolto ore e ore di videoregistrazione, inquadrando i volti di chi si assentava per pochi minuti e altri per un periodo più lungo. Centinaia gli episodi accertati. E adesso i 36 dipendenti – tra addetti all'Utc e appartenenti alla Polizia Municipale – sono chiamati a fornire la propria verità. La girandola di interrogatori in Tribunale al cospetto del Gip Alessandra Giunta è prevista già per giovedì e altri impiegati sono stati convocati per la settimana prossima. Ciascun dipendente, affiancato da un difensore, sfilerà in Tribunale e sarà chiamato a riferire come stanno le cose e spiegare le contestazioni riscontrate dai militari dell'Arma attraverso i video e altri accertamenti tecnici.
COMUNALI AD UN BIVIO: SOSPENSIONE DAL SERVIZIO O MISURE CAUTELARI?
Soltanto dopo aver chiarito le rispettive posizioni, il destino giudiziario di ogni impiegato si fermerà ad un bivio. Il giudice per le indagini preliminari, dopo il ciclo di audizioni, deciderà se sospendere i dipendenti pubblici per un determinato periodo oppure applicare una misura cautelare personale valutando la gravità e l'entità dei fatti addebitati racchiusi nella voluminosa informativa. Insomma, il rischio è che qualcuno possa finire agli arresti domiciliari, o peggio in carcere, o vedersi applicare un obbligo di firma o un obbligo di dimora. Misure interdittive che il Gip, alla luce dei chiarimenti forniti dal “plotone” di dipendenti, valuterà caso per caso.
A CALTANISSETTA PARTITA LA CACCIA AL “FANNULLONE”
A Caltanissetta s'è scatenata, com'era prevedibile, la frenetica caccia al “fannullone”, ma ovviamente va ribadita la presunzione di innocenza nei confronti degli impiegati. Tutti in cerca di un nome e un cognome, più per soddisfare la curiosità di conferme o per restare stupiti. Certo, molti cittadini si sono chiesti come mai soltanto questi due settori dell'ente comunale sono stati “attenzionati” dagli inquirenti considerato che – secondo le lamentele – il malcostume dell'assenteismo è in voga in altri uffici di Palazzo del Carmine. Ma questa, assicurano negli ambienti investigativi, è un'altra storia. Come dire: non è finita qui.