Pubblicato il: 02/08/2013 alle 10:35
Nell'agenda di lavoro del governo regionale è inserito anche il futuro dei consorzi universitari di Agrigento, Caltanissetta e Trapani che dipendono dall'Università di Palermo e che sono nati grazie al sostegno delle Province che, a partire dal prossimo anno, saranno soppresse secondo la riforma Crocetta. “Non ci sono al momento rischi immediati per nessuno dei consorzi”, ha dichiarato all'agenzia Italpress il rettore di Palermo Roberto Lagalla, “a meno che la Regione non ritenga di recedere da una funzione che è essenziale per il territorio, a quel punto dovrà assumersi le proprie responsabilità”.
“Le previsioni di funzionamento dovranno trovare dei nuovi e corrispondenti modelli di attuazione – secondo Lagalla – così come sarà per le altre entità che erano governate dalle Province”. Lagalla assicura che il confronto con l'assessore alla funzione pubblica della Regione Siciliana è già avviato e che l'ipotesi percorribile possa quella di una regolazione “su base regionale” degli stessi consorzi. “Per l'università – ha aggiunto il rettore dell'Ateneo palermitano – diventa determinante l'implementazione dei finanziamenti. Non si può pensare che sia solo l'università a sostenere i tagli”.
Nel frattempo le iscrizioni sono già iniziate e Lagalla assicura che “non ci saranno rischi per università e famiglie”. Per risolvere la questione del futuro dei consorzi – ha aggiunto Lagalla -credo che basti un po' di buona volontà politica che non penso manchi”. Ai tre consorzi attualmente sono iscritti circa ottomila studenti.