Pubblicato il: 28/01/2022 alle 18:48
Da un articolo apparso su Repubblica a firma Claudio Reale apprendiamo di un “tesoretto” di 800 milioni di euro destinato alla sanità siciliana, pronto per essere suddiviso tra le aziende sanitarie provinciali. Sin dalla prima emergenza covid e quindi dal gennaio 2020, ho deciso di tenere un profilo pubblico basso sulle questioni riguardanti la sanità, preferendo alla notizia della disfunzione sparata sui social, condita da selfie o da dirette con l’ospedale Sant’Elia a fare da sfondo, la collaborazione continua con la governance dell’Asp al fine di cercare di limitare i danni che la pandemia tutt’ora sta provocando e devo dire che questa collaborazione ha funzionato e continua a funzionare. I miei cittadini giustamente mi ricordano quotidianamente che in quanto sindaco, sono il responsabile della sanità locale e mi chiedono di far rispettare il ruolo, pretendere ciò che già dovrebbe essere un diritto e battere i pugni.
Ho sempre detto che lo stato attuale della sanità è la conseguenza di 25 anni di tagli e purtroppo il dato finale della paventata razionalizzazione è la demolizione di un sistema che non riesce ad assicurare i giusti servizi sia territoriali che ospedalieri. In questo contesto la città di Caltanissetta esce male e il DEA di secondo livello costituito dall’ospedale Sant’Elia è la cartina al tornasole di questa situazione veramente complessa, ma il nostro nosocomio è solo la punta dell’iceberg se andiamo ad approfondire la medicina del territorio e le strutture ospedaliere provinciali. Il Sant’Elia è il luogo dove i problemi si amplificano e dove si riesce ad andare avanti in periodo covid grazie alla buona volontà ed alla disponibilità giorno e notte del personale in servizio che negli ultimi mesi è stato opportunamente incrementato dall’attuale governance, ma non è ancora sufficiente per attuare un’efficiente assistenza ai nostri malati.
Adesso mi sono stancato di turare falle ed esigo rispetto istituzionale da parte dell’assessore alla sanità Ruggero Razza che in tutta la sua gestione si è dimostrato veramente insensibile alle tematiche che attanagliano la sanità nissena. E’ di qualche mese addietro la notizia informale, che serpeggiava nelle stanze del potere, che l’Asp nissena sarebbe stata smontata come si fa con le costruzioni. Il piano pare preveda che Caltanissetta venga accorpata ad Enna che ne assumerebbe la direzione e la costituzione di una nuova Asp da Gela e Caltagirone. Altre prebende, altri rivoli di potere, altri primariati e posti di sotto governo. Nel tempo della semplificazione e dell’agilità amministrativa sotto elezioni si mette in moto la macchina del tempo per andare indietro anni luce. Ma poi arrivano alcuni sindaci come il sottoscritto che hanno le mani libere per rompere il giochino di chi dei patti di palazzo fa la base della sua attività politica.
Non so se questa ipotesi stia ancora in campo, ma è evidente l’ignobile tentativo di privare ancora una volta la città di Caltanissetta di un coordinamento territoriale a vantaggio di identità territoriali vicine, un progetto politico folle, una sorta di partita a “Risiko” che vede protagonista il governo regionale, solo che al posto dei carri armati di plastica ci sono i cittadini, ci sono i pazienti, ci sono i malati che hanno il diritto di essere curati ed assistiti sul loro territorio. Voci di corridoio ci facevano sapere che la separazione della gestione dell’asp territoriale sarebbe stata compensata con l’istituzione su Caltanissetta del policlinico universitario, altra favola, altra presa in giro del “caro” assessore Razza. Pongo alcune domande all’assessore Razza per le quali pretenderò una risposta non solo nella qualità di responsabile locale della sanità ma soprattutto nella qualità di presidente della conferenza provinciale dei sindaci che si occupa della sanità su tutto il territorio provinciale.
Quali sono gli investimenti programmati per la provincia di Caltanissetta a valere sul tesoretto di 800 milioni di euro? Quali servizi ha in programma di migliorare? Questi fondi verranno distribuiti sul territorio regionale seguendo quale criterio, quello scientifico territorializzato o quello politico elettorale per preparare le prossime elezioni regionali e nazionali, “spalmando” a suo piacimento i milioni di euro in base ai consensi suoi e della sua parte politica? Lo dico in tutta sincerità e con grande onestà, se Ruggero Razza e la sua parte politica hanno intenzione di aprire un tavolo di confronto, la conferenza provinciale dei sindaci che ho l’onore di presiedere, potrà essere il terreno politico dove prendere le giuste decisioni. Se invece la loro intenzione è fare “a pezzi” la sanità nissena, possono cominciare cambiare strategia perché mi troveranno sulle barricate a difendere il mio territorio ed i cittadini che vi abitano.
Roberto Gambino Sindaco di Caltanissetta