Questa mattina nel corso di una cerimonia è stato ricordato il sindaco Michele Abbate, ucciso il 7 maggio del 1999. La cerimonia, come ogni anno, si è svolta presso lo studio del medico in via Consultore Benintendi dove lo stesso fu ucciso con una coltellata al petto da Antonio William Pilato.
"Prendevo il caffè spesso la mattina con Michele Abbate – ha ricordato il sindaco Roberto Gambino – quando ancora non era sindaco. Ci vedevamo la bar di via Kennedy vicino al mio ufficio, l'ufficio tecnico per tanti anni è stato lì. Non eravamo amici, ma parlavamo tanto, con lui si poteva parlare era un grande ascoltatore. Una mattina gli dissi: "Ma perchè non ti candidi tu a sindaco" eravamo in periodo pre elettorale. Lui mi rispose che glielo avevano chiesto e ci stava pensando. Poi diventò il mio sindaco. Era illuminato, oltre le barriere e gli steccati della politica. Lavorai tanto al contratto di quartiere Santa Barbara mesi interi a progettare insieme ai colleghi, lui venne a porre l'ultima firma. Mi disse :"Mi fido di te, se mi dici che è una bel progetto. Io mi fido di te." Si fidava Michele Abbate, vedeva al di là delle apparenze, andava oltre, dove molti non osano spingersi. Ho indossato i jeans in suo onore, per commemorarlo. Anche questo mi fa sentire più vicino a lui. “Il sindaco in jeans”.
Lo ricordo così oggi nel giorno del ventunesimo anniversario della sua morte. Troppo presto, troppo tragica, ancora troppo dolorosa".