Pubblicato il: 23/08/2014 alle 16:36
Venti i cadaveri recuperati: questo il primo bilancio fornito dall'ufficiale della Guardia costiera di Tripoli, Abdellatif Mohammed Ibrahim, ma se ne cercano ancora a decine. Tra i corpi ripescati, quello di un bambino con indosso un giubbotto salvagente e anche un neonato di 18 mesi. Ancora vittime tra i migranti in fuga dal nord Africa, dopo l'ultimo naufragio avvenuto davanti al litorale di al-Qarbouli, a 50 km (30 miglia) a est della capitale Tripoli, dove in mare sono stati trovati i resti del barcone in legno. Tra i primi a darne notizia, la tv satellitare araba Al Jazeera.
L'affondamento è avvenuto ieri sera ma solo in queste ore si delinea la portata della sciagura. Era un barcone con a bordo circa 250 immigrati dai paesi dell'Africa sub sahariana e del quale si sono ben presto perse le tracce, al largo di Tripoli. Solo 16 persone sono state tratte in salvo ma oltre 200 risulterebbero disperse. E a metà pomeriggio erano venti i cadaveri recuperati in mare. Le vittime sono in maggioranza somali ed eritrei.
E intanto sono stati in totale 1.373 gli immigrati recuperati nelle ultime ore dalla Marina militare nel Canale di Sicilia, in diversi interventi di salvataggio portati a termine nel quadro dell'operazione “Mare nostrum”. E' stato recuperato anche un cadavere. I profughi sono tutti a bordo della fregata “Fasan”, in attesa di essere sbarcati in un porto che dovrà essere indicato dal ministero dell'Interno.