Pubblicato il: 13/02/2014 alle 16:35
Armati di guanti e buona volontà, hanno ripulito l'impianto sportivo “Michelangelo Cannavò” di Caltanissetta, diventato in questi anni un centro di accoglienza per immigrati non autorizzato dove centinaia di profughi hanno trovato riparo, pur vivendo in condizioni disumane. Tonnellate di spazzatura, rifiuti di ogni genere sparsi qua e là nella struttura meglio conosciuta come “Pian del Lago 2”, dove un tempo c'era una pista di skateboard oggi sgombra dalla mole di “monnezza”.
Stamattina una trentina di pakistani – sono loro al momento che dormono e trascorrono le giornate in questo impianto – hanno bonificato il sito su suggerimento degli operatori della onlus Gim (Gioventù in missione) che offrono assistenza ai profughi e settimanalmente riforniscono agli immigrati “alloggiati” cibo, indumenti, coperte, prodotti per l'igiene della persona, scarpe e valigie. Condizioni di vita che non piacevano né al viceprefetto Gabriele Barbaro, giovane funzionario dell'area Immigrazione della Prefettura di Caltanissetta e particolarmente sensibile alle tematiche legate all'accoglienza degli stranieri nel Nisseno, così come a Enos Nolli, operatore della onlus ed ex profugo della Libia in Italia da tanti anni, che hanno invitato i pakistani a ripulire l'edificio in cui vivono. E loro hanno accettato di ridare decoro alla struttura, raccogliendo i rifiuti che li circondavano. Determinante, anche questa volta come in altre occasioni, è stato un mini compattatore della ditta Caltambiente messo a disposizione dal direttore tecnico Santino Mirisola che ha accolto la richiesta dell'assessore alle Politiche Sociali Giuseppe Firrone, che sul territorio sta avviando una rete sociale di aiuto verso gli immigrati con il coinvolgimento delle associazioni umanitarie. Sul camioncino è stata caricata tutta la spazzatura raccolta dagli stranieri in ogni angolo del campo profughi abusivo dove è stata creata persino una moschea. Quando arriviamo, alcuni ragazzi stanno dipingendo sulla stoffa, realizzando scritte e disegni. Un modo per rendere più accogliente questo posto.
Ma c'è ancora molto lavoro da fare: vanno rimossi altri cumuli di rifiuti raccolti dai pakistani e l'operazione repulisti sarà completata nei prossimi giorni. Attualmente qui vivono gli immigrati richiedenti asilo politico o in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno che non possono entrare nel Centro di Pian del Lago perché pieno, considerato che ad oggi vi sono oltre 400 ospiti. Tra non molto ci saranno meno presenze nell'impianto sportivo “Cannavò”, come confermato dal dottor Barbaro. “Stiamo lavorando ad individuare soluzioni in grado di migliorare le condizioni di vivibilità degli stranieri che finora hanno vissuto qui”.
Un interprete pakistano, il dottor Barbaro ed Enos NolliAll'Ipab di San Cataldo, infatti, presto saranno trasferiti una settantina di immigrati che vivono nella baraccopoli di Pian del Lago e nella tendopoli allestita sotto il cavalcavia, a due passi dal Cara. Il Comune di San Cataldo ha già stipulato la convenzione con una cooperativa che gestirà la struttura di accoglienza nell'ex ospizio di via Forlanini. In questi mesi di emergenza a causa dei numerosi sbarchi, la Prefettura nissena s'è mobilitata per affrontare il flusso di presenze di clandestini. Così molti immigrati sono stati ospitati in strutture convenzionate, due delle quali a Caltanissetta, altre due a Montedoro, due a Gela, una a Mazzarino e un'altra a Niscemi.