Pubblicato il: 29/01/2015 alle 12:00
I consiglieri comunali Salvatore Petrantoni e Oriana Mannella hanno sollevato, durante il consiglio comunale straordinario, il problema dell’immigrazione a Caltanissetta e dei suoi residenti.
“Senza fare analisi geopolitiche – hanno commentato – , seppur interessanti e anche nodali per spiegare sin in fondo il problema dell'immigrazione in Italia, noi ci fermeremo a parlare dell'impatto che questo fenomeno sta avendo nella nostra città e i consequenziali problemi di integrazione/relazione con i cittadini nisseni”. I due consiglieri ribadiscono la differenza tra “integrazione” con altri popoli stranieri e “immigrazione” sottolineando che “lo sviluppo economico della nostra città non può e non deve passare dal business dell'assistenzialismo ai rifugiati. Rifiutiamo fortemente l'idea che il rifugiato, il profugo possa essere un “prodotto” di questa industria dell'assistenzialismo”.
Caltanissetta Protagonista, condanna, tutti quegl'esseri spregevoli e miserabili che speculano sul fenomeno dell’immigrazione ma altrettanto farà con chi in maniera ipocrita si riempie la bocca di mielosi affermazioni di tolleranza facendo in realtà sfoggio di falso moralismo.
Noi, invece ci mettiamo la faccia e diciamo quello che la maggioranza dei nisseni pensa. Che è una vicenda sporca, che siamo stanchi di essere governati e amministrati da chi non ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome e non agisce nell’interesse della povera Caltanissetta che lentamente, giorno dopo giorno muore.
“Chiediamo quindi al Signor Sindaco, come intende rappresentare d'ora in avanti, i suoi cittadini rispetto al fenomeno dell’immigrazione? Deve fare una scelta chiara Signor Sindaco, non può continuare a parlare di tollerabilità, di integrazione, far finta che tutto sia sotto controllo, che non succeda nulla nella nostra città. Non vogliamo più vedere prostitute nigeriane in via Rochester, non voglio essere taglieggiato nei parcheggi, non vogliamo essere tallonato all’uscita del supermercato, non vogliamo vedere extracomunitari che vendono sigarette davanti la Villa Cordova; non ci piace vedere panni stesi e bivacchi davanti uffici pubblici in disuso o decine di abusivi al mercatino del sabato. Ci chiediamo senza allarmismi ingiustificati ma legittimamente sospettosi a cosa sia dovuto questo proliferare di Internet Point e Money Trasfer in centro storico. Tutto questo le sembra normale? Lei crede che siamo razzisti se vogliamo che ci sia ordine, rispetto, pulizia, decoro?
Cominciamo ad alzare la voce – concludono i due consiglieri -, utilizziamo gli strumenti che abbiamo e smettiamola di invocare termini come tolleranza e integrazione quando con una ipocrisia che ci crea nausea tutti riteniamo che siamo stanchi di essere invasi da extracomunitari in attesa di un permesso di soggiorno che non arriva mai”.
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