Pubblicato il: 22/10/2014 alle 15:11
Parlare di un problematico fenomeno senza dare un'occhiata ai numeri non offre un quadro chiaro e analitico della situazione. L'affaire immigrazione a Caltanissetta, così come altrove, è materia assai delicata. E il prefetto Carmine Valente ha affrontato con i cronisti lo stato delle cose rilevando l'impegno dell'Ufficio territoriale del Governo da lui presieduto per fronteggiare l'emergenza dell'accoglienza delle centinaia di migranti che, per ragioni diverse, fanno tappa nel capoluogo nisseno.
Cuore pulsante della questione è il Centro di accoglienza richiedenti asilo politico di Pian del Lago che ha una capienza di 456 posti. “Nel corso dell'ultimo anno – ha detto Valente – i richiedenti asilo sono stati ospitati in costante sovrannumero sia per fronteggiare il flusso continuo di migranti, soprattutto pakistani, che si presentano spontaneamente alle porte del centro, sia per fronteggiare l'ondata di sbarchi che ha interessato la Sicilia e l'Italia negli ultimi tempi”.
Attualmente nel Cara di Caltanissetta sono presenti 489 ospiti, suddivisi nel Centro di identificazione (126 migranti) e il Cda-Cara che ne accoglie 363. Il boom di presenze è di nazionalità pakistani (264 ospiti), maliana (51), gambiana (47), nigeriana (40, afgana (39), senegalese (24) e bengalese (11).
Nel 2013 – secondo i dati forniti dalla Prefettura che ha analizzato il biennio di flussi 2013-2014 – nel centro sono entrati 576 ospiti a seguito di altrettante dimissioni operate a seguito del rilascio dei permessi previsti dalla legge. Dall'inizio dell'anno fino ad oggi, i migranti entrati nel Cara nisseno sono stati 683. “Come si può notare – ha aggiunto il prefetto Valente – i numeri del 2014, nonostante manchino due mesi e mezzo alla fine dell'anno, sono superiori a quelli dell'anno precedente anche in relazione all'incremento dell'attività della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Siracusa distaccata a Caltanissetta”.
Sul fronte delle audizioni dei profughi, la Commissione presieduta dal vice prefetto Gabriele Barbaro – a capo dell'area Immigrazione della Prefettura – da gennaio e fino al 20 ottobre ha ascoltato 910 migranti definendo circa 820 posizioni giuridiche. “Si consideri – spiega ancora il prefetto di Caltanissetta – che la commissione è impegnata non soltanto a valutare le domande di asilo presentate da coloro che sono ospitati all'interno del Cara, ma anche quelle presentate da coloro che sono trattenuti nel Cie, da coloro che sono ospitati nelle strutture Sprar e da coloro che sono ospitati nei sette centri di accoglienza straordinaria individuati nel territorio provinciale”.
Recentemente a Pian del Lago si sono registrate forti azioni di protesta da parte di migranti che hanno occupato la Sp 5 per protestare contro i tempi di audizione della commissione. E in tal senso il prefetto Valente ha evideniato che “i tempi di attesa per essere ascoltati in commissione, nonostante i richiedenti asilo da ascoltare non scendano mai sotto le 1200 unità, sono passati dai 12 mesi ell'ottobre 2013, data di riattivazione della Commissione, ai nove mesi odierni”.
Immigrati seduti sulla Sp 5Se da un lato sono aumentati gli ingressi, di riflesso sono cresciuti i numeri degli espatri. Valente, infatti, ha citato anche l'attività del Centro di identificazione ed espulsione che ha una capienza di 96 posti e attualmente vi sono alloggiate 25 clandestini. Fino al 15 ottobre scorso sono stati dimessi 1581 dalla struttura di cui 1227 rimpatriati, 718 dei quali tunisini e 405 egiziani. “Come si può vedere – ha detto il prefetto – il ritmo dei rimpatri in questi dieci mesi è stato molto serrato: una media di 120 al mese”. Altre cayse di dimissioni sono state rilascio di un permesso di soggiorno (175), ordini di allontanamento del Questore (109), fughe (31), trasferimenti (18), minori (15) e arresti (16). Numeri in aumento a fronte dei dati del 2013, dove le dimissioni sono state 738 con 352 rimpatri, 152 fughe, 73 permessi di soggiorno, 72 trasferimenti e 53 ordini del questore. Valente ha spiegato che si sta pensando di rafforzare le misure di sicurezza all'interno del Cie per evitare le fughe e le sommosse dei clandestini, che sono state 35 quelle da inizio dell'anno.
La provincia di Caltanissetta detiene comunque un dato limitato sul versante dei minori stranieri non accompagnati. Una presenza poco radicata, a fronte dei maggiorenni. Sono otto le strutture esistenti nel Nisseno che accolgono in tutto 56 minori, 54 dei quali richiedenti asilo e 2 non richiedenti. Strutture dislocate a Caltanissetta (comunità Guttilla con 11 minori e comunità Santa Brigida con 11 minori), 10 nella Casa degli Angeli a Gela, 1 nella struttura Ethos a Gela, 2 nella struttura Maia a Gela, 15 nella struttura Sprar I Girasoli di Mazzarino, 3 nella struttura Vanessa a Mussoneli e 3 nella struttura Arcobaleno a Sommatino.
Per fronteggiare l'ondata di sbarchi che ha avuto un picco nel periodo estivo, la prefettura di Caltanissetta ha dovuto fare i conti con l'afflusso di migranti e con il sovraffollamento all'esterno del centro di accoglienza di Pian del Lago. Così sono state attivati altri centri di accoglienza straordinaria in città e in provincia, come all'Ipab di San Cataldo. Un boom di presenze – 462 i richiedenti asilo accolti in queste strutture – tutti uomini adulti dislocati a Caltanissetta (220 persone), 141 a San Cataldo, 51 a Montedoro e 50 a Mazzarino.