Pubblicato il: 31/10/2013 alle 10:39
Sono 198 i migranti sbarcati stamattina a Catania dalla nave “Espero” della Marina militare che li ha soccorsi nel Canale di Sicilia nel contesto dell'operazione “Mare nostrum”. Il loro numero esatto e' stato determinato da un piu' preciso censimento fatto una volta a terra. Nel gruppo ci sono quattro donne in gravidanza. I profughi da identificare saranno ospitati al Palaspedini di Catania, quelli gia' identificati sono stati destinati al Cara di Mineo.
Dei 198 immigrati, 76 sono stati salvati a sessanta miglia da Lampedusa, gli altri 122, tra cui 19 donne, sono state recuperati da un peschereccio in un tratto di mare poco distante in un secondo intervento. “I migranti sono stati soccorsi in due interventi distinti -ha detto il comandante della ‘Espero', il capitano di fregata, Luca Pirozzi- due sere fa, dalla nave ‘Maestrale', a circa 60 miglia a Sud di Lampedusa. Sono stati controllati dal team sanitario della nave e a parte due casi per i quali sono stati prestati i primi soccorsi con gli elicotteri, possiamo dire che la situazione sanitaria e' buona. L'operazione ‘Mare Nostrum' -ha aggiunto l'ufficiale- e' collaudata e consolidata, in vigore dal 19 ottobre. La nave ‘San Marco' opera come sede di comando, vi sono anche due fregate e due pattugliatori di Augusta elicotteri, velivoli di pattugliamento e droni che controllano costantemente l'area a Sud di Lampedusa”.
Il comandante della ‘Espero' ha sottolineato che “sono mezzi importanti, per un'area che e' molto vasta e un dispositivo cospicuo che ci da' la garanzia di operare in profondita' e prestare assistenza a queste persone in breve tempo. Il dispositivo -ha spiegato- opera con navi di altura e quindi ci consente di avere una situazione chiara di cio' che succede in mare fino ad 80-100 miglia a sud di Lampedusa. Questa e' una cooperazione interministeriale che ha messo in campo forze non solo della Marina militare, ma anche della capitaneria di porto e di altri porti dello Stato che, a vario titolo, contribuiscono alla salvaguardia della vita umana. A bordo delle navi sono imbarcati dei team della polizia e un mediatore culturale che hanno il compito di facilitare il riconoscimento. Per quanto riguarda la nave ‘Espero' -ha concluso Pirozzi- abbiamo ultimato questa prima assegnazione. Dopo 20 giorni in mare siamo stati sostituti da un'altra unita' della stessa classe e domani faremo rientro a Taranto, in attesa di nuove disposizioni”.