Pubblicato il: 28/01/2015 alle 11:42
“L'applicazione dell'Imu sui terreni agricoli è l'ennesima stangata inferta ad un settore, quello dell'agricoltura, che va tutelato, non solo perchè è un'importante risorsa economica ed occupazionale per il nostro territorio, ma soprattutto perchè la precarietà delle condizioni meteorologiche e i continui cambiamenti climatici mettono quotidianamente in difficoltà il settore”. Lo dice il deputato regionale dell'Udc, Gianluca Miccichè.
“Il decreto interministeriale del 28 novembre 2014 che contempla proprio l’introduzione dell’Imu sui terreni agricoli suddivide i Comuni in tre fasce, in base all’altitudine sul livello del mare: i terreni agricoli dei comuni ubicati a altitudine fino a 281 metri sono soggetti a Imu nel 2014; i terreni agricoli dei comuni ubicati a altitudine compresa fra 281 e 600 metri saranno soggetti a Imu nel 2014, esclusi quelli posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola; i terreni agricoli dei comuni ubicati a altitudine di 601 metri e oltre saranno esenti da Imu anche nel 2014. Ma – spiega Miccichè – il sistema, così com'è, non è né equo, né funzionale, in quanto ci sono territori che nonostante siano posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli, sono soggetti al pagamento dell'Imu e altri che pur essendo in continuità territoriale ma ubicati in una fascia fra i 281 e i 600 metri ne sono essenti. Con il mio gruppo parlamentare abbiamo disposto una mozione che impegni il Governo ad intraprendere tutte le misure e le azioni necessarie per persuadere le istituzioni centrali della inappropriatezza e iniquità delle disposizioni fiscali sui terreni agricoli contenute nel decreto legge 66 del 2014 affinchè il settore agricolo non subisca ulteriori pressioni e possa continuare a lavorare serenamente”.