E' proprio vero che nella vita non bisogna mai dare nulla per scontato. Una riflessione che facevo qualche sera fa quando, trovandomi per caso in pronto soccorso, ho assistito ad una di quelle scene che raramente, a volte mai, capita di vedere nel corso della propria esistenza. Ad un certo punto da un'altra parte della sala si sente gridare da un infermiere: "Dottore corra, presto, la paziente è andata in arresto cardiaco". Il primo medico si precipita, arriva anche l'altro di turno. Il battito della paziente si è fermato. I due, assistiti dagli infermieri, cominciano a massaggiare mentre la figlia della paziente chiede disperamente di aiutarla. Pochi minuti e il cuore della donna torna a battere, il respiro comincia a tornare regolare. Si risveglia. Continuano tutti gli accertamenti. La figlia si tranquillizza. L'indomani mattina, ancora in pronto soccorso, madre e figlia parlano e sorridono. Certo un lavoro staordinario, che spesso, troppe volte, diamo per scontato, quello dei medici e degli infermieri del nostro pronto soccorso, capaci di riportare in pochi istanti qualcuno a nuova vita. Scene come dicevo a cui capita raramente di assistere. Eppure per loro si tratta della quotidianità. Non è capitato raramente che qualcuno insultasse o aggredisse questi veri e propri "angeli" nelle cui mani è finita la vita di tantissime persone e, a meno di casi gravissimi e irrecuperabili, tutto si è risolto sempre per il meglio. I medici dell'emergenza ogni giorno si trovano ad affrontare casi di ogni tipo che si susseguono continuamente, dal banale mal di pancia alle patologie più serie, alle vittime di incidenti. Sempre pronti ad ogni evenienza e con una mole di lavoro imponente, con cittadini che arrivano da ogni parte del centro Sicilia, comprese le province di Enna e Agrigento, riescono a risolvere problemi di qualsiasi natura cercando di sistemare ogni paziente in reparti a loro volta pieni. Uno stress non indifferente se si considera che in ogni momento arrivano nuovi e sempre diversi casi. Ma un cenno va fatto anche alla nuova struttura. Da poco inaugurato il nuovo pronto soccorso è divenuto finalmente un luogo decoroso dove operare con più tranquillità. Nulla a che vedere con la precedente e quanto mai inadeguata struttura di una volta dove era un continuo viavai di persone, in ambienti sicuramente poco idonei. Oggi i sanitari del pronto soccorso operano in una struttura all'avanguardia dove l'accesso è limitato ai soli pazienti e agli accompagnatori – la struttura lo permette – soltanto nel caso vi fosse bisogno della loro presenza. I medici e gli infermieri possono lavorare tranquillamente senza la continua pressione di chi si trovava fuori. Certo il processo di ammodernamento richiede ancora uno sforzo in più per quanto riguarda il personale. Un numero maggiore di infermieri e portantini trasformerebbe una bella struttura in una struttua eccellente e darebbe la possibilità di lavorare in un clima di maggiore tranquillità. Ma per questo, in un momento in cui non sono ancora stati nominati i nuovi direttori generali e in cui sarà possibile fare solo ordinaria amministrazione, bisognerà che si muova il nuovo governo regionale. E ci si augura che questo avvenga nel più breve tempo possibile. Intanto un grazie andava dato a chi continua a salvare vite umane, sempre e comunque, in qualsiasi circostanza. Un lavoro straordinario, appunto. Rita Cinardi