Pubblicato il: 27/01/2024 alle 11:07
Ha aperto la sua relazione, per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, ringraziando Maria Grazia Vagliasindi, per i suoi 6 anni alla guida della Corte d’Appello di Caltanissetta, l’attuale presidente reggente Giuseppe Melisenda Giambertoni. Poi, il presidente si è soffermato sulle importanti sentenze emesse dalla Corte d’Appello di Caltanissetta: per il processo all’ex leader di Confindustria Sicilia, Antonello Montante; il processo all’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto; il processo a Matteo Messina Denaro come mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio.
“Le priorità della Direzione Distrettuale Antimafia – ha detto a proposito delle stragi Melisenda Giambertoni – sono da individuare nelle indagini, molto complesse e assai delicate, purtroppo ancora necessarie nonostante il tempo trascorso, sulle stragi del 1992. Di notevole complessità e rilevanza – si legge nella relazione – è l’ordinanza cautelare emessa dal Gip di Caltanissetta nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di due indagati per false informazioni al pubblico ministero commesso nell’ambito delle indagini sulla strage di Capaci finalizzate a verificare l’intervento di esponenti della destra eversiva nelle fasi preparatorie della stessa. Nell’ambito dello stesso procedimento sono emersi indizi circa l’organizzazione da parte di elementi autodefinitisi “fascisti” di un sistema di monitoraggio (“osservatorio”) a livello nazionale dell’attività giudiziaria, anche mediante componenti occulti per motivi giudiziari e/o politici; tale sistema di monitoraggio avrebbe avuto anche il fine di esercitare pressione nei confronti di magistrati ritenuti ‘scomodi’”.