Pubblicato il: 05/04/2024 alle 13:21
«Il numero di nuovi procedimenti sopravvenuti a livello nazionale, sia in primo che in secondo grado, è andato scemando fino all’anno 2021, mentre ha subito una brusca impennata, per quanto riguarda i ricorsi proposti in primo grado, tanto nel 2022 quanto nel 2023. E un dato valevole anche per la Regione Sicilia con riguardo ai ricorsi pervenuti in primo grado, che sono stati circa 215.000, con la sopravvenienza più alta avutasi presso la Corte di primo grado di Catania (quasi 59.000 ricorsi)». È quanto ha detto il presidente della corte di giustizia tributaria della Sicilia, Antonio Novara, nel corso dell’inaugurazione dell’anno tributario che si è celebrata nell’aula magna del dipartimento
di Giurisprudenza, a Palermo.
«Sotto quest’ultimo profilo – ha aggiunto Novara – la situazione non può dirsi confortante, tanto più che, da un canto, come ho accennato, il trend di sopravvenienze, che aveva già avuto un brusco cambio di marcia nel 2022, registrando rispetto al 2021 un aumento di quasi il 90% dei nuovi procedimenti promossi in primo grado (in tal modo riportandosi ai livelli anteriori alla pandemia), ha subito un’ulteriore accelerazione nel 2023, con l’iscrizione di ben 33.129 nuovi ricorsi, vale a dire quasi 12.000 in più del 2022, e, d’altro canto, che nel primo scorcio di quest’anno le controversie pervenute sono state 6.438, anche in questo caso con punte allarmanti a Palermo e Catania». «Mi auguravo l’anno scorso – ha osservato – che si trattasse di un fatto transeunte, determinato dalla ripresa della notifica degli atti di accertamento e delle cartelle di pagamento dopo la sospensione dovuta al Covid, ma il susseguirsi ormai da oltre due anni dell’aumento delle sopravvenienze lascia temere che ci si trovi dinanzi a un fatto strutturale, che occorre fronteggiare con adeguate misure».