Pubblicato il: 20/08/2021 alle 18:10
“La situazione dei boschi nel Nisseno è allarmante, abbiamo avuto modo di constatarlo personalmente durante il sopralluogo effettuato insieme a Salvatore Nocera del Coordinamento regionale SalviAmo i Boschi, alle Guardie ambientali volontarie del WWF nisseno, Ennio Bonfanti (coordinatore provinciale) e Matteo Collodoro (Guardia giurata), ed altri volontari. Un sopralluogo che ho richiesto personalmente, a seguito degli incendi devastanti che stanno colpendo la Sicilia e i nostri territori, e che di fatto ha confermato le problematiche già note”. Così, sui social, il deputato alla Camera del Movimento 5 Stelle Dedalo Pignatone, componente della commissione Agricoltura a Montecitorio.
“La prima tappa – spiegano i referenti delle associazioni di tutela ambientale – è avvenuta in contrada Marcato di Serra, nel territorio comunale di Caltanissetta, presso un’area del demanio forestale che nel 2015 fu interessata dal taglio a raso di migliaia di alberi da parte della società ‘Biomasse Sicilia’, grazie ad un contestatissimo (poi dichiarato illegittimo) contratto con la Regione Siciliana. Dopo sei anni dall’impattante intervento, adesso gli eucalipti hanno ‘ricacciato’, ovvero hanno emesso i polloni che si stanno sviluppando garantendo il rinnovamento del bosco. Purtroppo, però, è stata constatata la totale assenza di indispensabili attività: non è stata effettuata la ‘spollonatura’ e la pulitura delle ceppaie; non sono stati effettuati interventi di diradamento e sfoltimento; il sottobosco è invaso da alte sterpaglie secche a grave rischio incendio, ecc.
Lungo il perimetro demaniale risultano essere state realizzate, recentemente, le cosiddette strisce tagliafuoco (opere tradizionalmente realizzate per il contenimento e l'interruzione del fronte di fiamma); tuttavia, si è constatato che in molte parti, tali interventi appaiono eseguiti non a regola d’arte e la larghezza di queste fasce è assolutamente inadeguata. È stata anche notata l’assenza delle recinzioni perimetrali che, spesso abbattute per eseguire i tagli di biomassa, non sono mai più state ripristinate, così come le tabelle monitorie”. “E ancora, continuano – in contrada Deri, dove insistono altri boschi demaniali: anche in questo caso negli impianti dove sono stati effettuati i tagli dalla ‘Biomasse Sicilia’, il bosco non risulta adeguatamente coltivato e manutenuto, ed i parafuochi hanno un’ampiezza troppo ridotta.
I presenti, inoltre, hanno potuto appurare che i terreni agricoli o incolti confinanti con i boschi sono interamente coperti da vegetazione secca ed altamente infiammabile, così come i bordi delle strade provinciali che li attraversano. Si tratta di una palese quanto grave violazione delle vigenti norme di polizia forestale (tra cui l’ordinanza del Sindaco di Caltanissetta n. 36/2021) che impongono ai conduttori dei terreni coltivati a seminativo di realizzare ‘una fascia avente ampiezza non inferiore a mt. 10 in cui non siano presenti stoppie, cespugli o altro materiale infiammabile lungo l’intero perimetro del fondo, mediante aratura’ (art. 3 del Decreto del Presidente della Regione n. 297/2008); in caso di appezzamenti posti lungo una strada, vi è l’obbligo ‘di tenere i terreni almeno per una fascia di 20 metri dalla scarpata e/o banchina sgombre di covoni, cereali, erbe, ramaglie, foglie secche o altre materie combustibili’.
Nemmeno è risultata rispettata la prescrizione fatta dal Dipartimento regionale di Protezione Civile (Avviso straordinario del 30 luglio 2021 ‘Rischio incendi e ondate di calore) al Libero Consorzio comunale per lo ‘sfalcio della vegetazione nella fascia di rispetto ai margini stradali e l’allontanamento del materiale combustibile’ rispetto alle vie di comunicazione di propria competenza”. “In effetti, in Sicilia, ormai da decenni, – dice il deputato Pignatone – si riscontrano gravi carenze non solo a livello di manutenzione, ma anche di personale e mezzi. Un bosco curato, un bosco ben gestito, oltre a star meglio, combatte più facilmente gli incendi e ne evita la propagazione.
Sempre nei giorni scorsi, ho avuto anche un incontro con alcuni operai forestali, confrontandomi sulle attività da fare. Anche in questa circostanza, ho riscontrato dei limiti relativi sia l'attrezzatura in dotazione, carente o obsoleta, ma anche una carente organizzazione del lavoro dovuta all’approssimazione della Regione. Come detto in precedenza, ritengo che gli operai forestali debbano essere stabilizzati. Serve, inoltre, organizzare in modo diverso e programmare in anticipo il loro lavoro. È illogico che proprio al centro della stagione estiva, molti dei contratti degli operai forestali siano stati sospesi, questo a causa di una scarsa programmazione economica sempre da parte del Governo Regionale. Il fallimento dell’operato della Regione, anche nella nostra provincia, è evidente: manca un’adeguata campagna preventiva, non è stato assicurato uno stipendio agli operai forestali, aspetti cruciali in questa circostanza”.
Infine, i rappresentanti delle Associazioni, Salvatore Nocera ed Ennio Bonfanti, nel giudicare molto proficui ed importanti i sopralluoghi congiunti effettuati, ribadiscono “la necessità di adeguati interventi di prevenzione e di manutenzione nelle aree verdi, associati ad un costante controllo del territorio da parte delle Istituzioni, poiché gran parte del territorio agro-silvo-pastorale si trova abbandonato alle criminali attività di piromani, incendiari, zoomafie ed agromafie”. “Tale collaborazione – concludono Pignatone e i referenti delle Associazioni – proseguirà con altre periodiche iniziative ed interventi. Condividiamo la necessità di lavorare strategicamente sulla prevenzione degli incendi per stimolare una reale sinergia tra tutti i soggetti coinvolti nell’azione di controllo e gestione del territorio, sia prima che durante l’emergenza”.