Cari alunni e studenti, il mio pensiero va innanzitutto a voi, miei giovani concittadini, a cui auguro un sereno anno di studio, di gioco, di lavoro, di scambi e di crescita. Voi bambini e bambine, ragazze e ragazzi siete, infatti, il cuore della scuola, oltre che i protagonisti di questa esperienza fondamentale della vita di ciascuno e dell’intera città. Per questo motivo oggi sento il bisogno di rivolgermi per prima cosa a voi, per affidarvi un compito importante e una grande responsabilità: fate crescere la scuola come comunità educante all’interno del nostro territorio, siate mattoni vivi di questo prezioso edificio ed operai alacri che lavorano per sé, per gli altri e con gli altri. Imparate l’unità umana e la diversità umana perchè comprendere l’uomo significa comprendere la sua unità nella diversità, la sua diversità nell’unità. Aiutate noi adulti a concepire e costruire una città aperta ed inclusiva. Studiate la nostra cultura e le altre culture, il presente e il passato, il vicino ed il lontano. Contagiateci con la vostra vitalità ed il vostro entusiasmo perché insieme possiamo spenderci generosamente per il riscatto della nostra città, in termini economici e culturali, senza temere di perdere qualcosa se ci apriamo agli stranieri, a chi ha meno di noi, a chi è diverso da noi per cultura, religione, possibilità economiche, condizioni fisiche e mentali. Studiate la terra, gli esseri viventi, appassionatevi al mondo conosciuto eda ciò che rimane sconosciuto,e maturateuna coscienza ecologica, ossia la consapevolezza di abitare assieme agli altri esseri viventi la biosfera. E questo avvenga a partire dalla cura e dal rispetto dei luoghi che abitiamo: le nostre case, la scuola, le piazze e le vie cittadine, i luoghi di ritrovo, gli uffici, i giardini. E per finire, un pensiero per chi a scuola lavora ogni giorno,con abnegazione e senza risparmio di energie: i docenti, il personale ausiliario e di segreteria, i Dirigenti e Direttori amministrativi. Il vostro è uno dei mestieri più difficili che esistano, perché costruire una comunità educante è molto più che un lavoro. Richiede, oltre alle competenze specifiche, una passione che non si estingue, una capacità di rimettersi sempre in gioco senza dare nulla di scontato, perché la partita vera non si gioca con i libri, i compiti assegnati, il decreto da firmare, l’aula da pulire, ma si gioca con e per i bambini ed i ragazzi. A voi l’importante compito di rendere la scuola “una cosa meravigliosa”, capace di destare l’interesse degli allievi attraverso la meraviglia, perché non si impara a conoscere se non quello che si ama. Buon anno scolastico a tutti!