Pubblicato il: 14/06/2021 alle 18:56
"Crediamo che sussista una piena responsabilità sulla società produttrice del vaccino Astrazeneca, per aver colposamente omesso nelle note informative dello stesso farmaco gli effetti collaterali, quali le trombosi polidistrettuale e trombocitopenia, occorsi su Zelia, che ne hanno provocato il decesso". E’ la denuncia dell’avvocato Valerio Messina, legale della famiglia di Zelia Guzzo, l’insegnante di 37 anni morta a Gela, dopo avere fatto il vaccino Astrazeneca. La donna, sposata, era madre di un bambino ancora in tenera età. Nei giorni scorsi la Procura di Gela ha chiuso l’indagine a carico dei medici e degli infermieri che hanno avuto in carico la donna. Per i pm "non ci sono correlazioni di rilievo penale" tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la morte dell’insegnante "imputabili a medici o sanitari che hanno avuto in cura la donna". L’inchiesta nei confronti di ignoti era per omicidio colposo. Lo scorso primo marzo era stato somministrato il vaccino all’insegnante, che è morta tre settimane dopo. Per domani mattina, alle 9.15, il marito, Andrea Nicola Nicosia, ha organizzato una manifestazione silenziosa di protesta davanti al Tribunale di Gela.