Pubblicato il: 20/10/2018 alle 12:24
Insulti sessisti e offese su Facebook: il sindacato Nursind di Caltanissetta scrive alla segreteria nazionale della Fials per stigmatizzare il comportamento di un dirigente in servizio a Bologna che ha rivolto parole pesanti contro l’organizzazione e gli iscritti. In un commento (nella foto) si è spinto pure a gravi insulti verso la compagna di un iscritto che era raffigurata nella foto del profilo. “Quanto accaduto è molto grave – dice Giuseppe Provinzano, segretario territoriale del Nursind di Caltanissetta – le diversità di vedute e le divergenze possono starci, ma mai ci saremmo aspettati da un dirigente sindacale parole così gravi e offese che gettano cattiva luce su tutta la categoria. Conosciamo la serietà della Fials e siamo certi che per il bene della nostra categoria prendano presto le distanze da questo atteggiamento oltraggioso della dignità delle donne e dei lavoratori”.
Nella nota il Nursind di Caltanissetta spiega che “sono giunte allo scrivente richieste di maggiore tutela della privacy, dai dirigenti sindacali Nursind, a seguito delle gravi affermazioni avvenute sui social da parte del segretario provinciale della Fials di Bologna, che ha rivolto parole pesanti contro l’organizzazione e contro gli iscritti. Cosa ancora più grave, in un commento si è spinto a gravi parole verso la compagna di un dirigente. Non possiamo permettere che venga presa di mira la vita privata e quella delle famiglie, anche alla luce di quanto successo al nostro collega e dirigente sindacale Nursind di Teramo. Segnaleremo a chi di competenza, per tutelare la privacy dei nostri dirigenti e soprattutto affinché episodi del genere di stampo sessista non accadano più. Diversità di vedute e le divergenze possono starci, ma mai ci saremmo aspettati da un dirigente sindacale parole così gravi e offese che gettano cattiva luce su tutta la categoria. Auspichiamo una netta presa di posizione e di distanza da parte della segreteria nazionale Fials, da questo atteggiamento oltraggioso della dignità delle donne attraverso insulti di tipo sessista, e dei lavoratori”.