Pubblicato il: 11/07/2013 alle 09:14
Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa che agisce su mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo è oggetto dell'interrogazione parlamentare presentata al ministro dello Sviluppo Economico dal deputato nazionale del Movimento 5 stelle Azzurra Cancelleri. “L'attenzione verso le piccole realtà e verso chi le aiuta a risollevarsi dalla crisi, è massima – dice la parlamentare di Caltanissetta in una nota -. Invitalia è uno di quei accentratori di finanziamenti utili a piccole start-up con particolare attenzione verso il Mezzogiorno. In Aprile 2013 riceve la comunicazione tramite Gazzetta Ufficiale che eventuali erogazioni di fondi da parte dello Stato verso Invitalia, sono interrotte con conseguente rifiuto delle richieste sopraggiunte alla stessa agenzia. L'oggetto dell'interrogazione è rivolto ai finanziamenti che Invitalia non riceverà più, ma l'interesse è rivolto verso tutta l'attività di tale Agenzia e verso il suo operato in quanto sottoposto a verifica da parte della Corte dei Conti circa le Società partecipate come satelliti di Invitalia e il volume degli stanziamenti ricevuti dallo Stato e la relativa erogazione verso attività che ipoteticamente andrebbero incontro al fallimento finanziario. Si apre così un capitolo di studio circa la gestione di Invitalia in vista anche della caduta delle cariche prevista a breve”.
Ecco il testo dell'interrogazione presentata da Azzurra Cancelleri: “Per sapere – premesso che: in Gazzetta Ufficiale serie generale n. 96 del 24 aprile 2013 si legge: «Si comunica, ai sensi dell'articolo 2, comma 3 del decreto legislativo n. 123 del 1998, l'avvenuto esaurimento delle risorse finanziarie disponibili concernenti gli incentivi in materia di autoimprenditorialità ed autoimpiego previste rispettivamente dal titolo I e II del decreto legislativo n. 185 del 2000. Si precisa inoltre che, sempre in base a quanto previsto dall'articolo 2, comma 3 del decreto legislativo n. 123 del 1998, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa (INVITALIA) — in qualità di soggetto gestore delle misure agevolative previste dal decreto legislativo n. 185 del 2000 — restituirà, a spese degli istanti, la documentazione e le relative domande di agevolazione che non saranno soddisfatte»;
come si legge dalla relazione della Corte dei conti, visto che la missione di Invitalia, sin dalla sua istituzione, è stata quella di promuovere, accelerare e diffondere lo sviluppo produttivo ed imprenditoriale per rafforzare la competitività del Paese, fungendo da catalizzatore di risorse pubbliche e private, di gestire per conto del Governo, la quasi totalità degli strumenti agevolativi nazionali, per sostenere i programmi di investimento presentati da nuove imprese o da imprese già avviate, soprattutto nei settori innovativi e con speciale attenzione verso le giovani forze imprenditoriali, di dare sostegno allo sviluppo di imprese nuove o già avviate; la stessa Corte dei Conti che ha, però, espresso un parere negativo sulla classe dirigente nominata –:
se non ritenga necessario, viste le nobili cause della nascita di questo progetto, reperire nuovi fondi per rifinanziare Invitalia ed effettuare un maggiore controllo sulle nomine e sulle retribuzioni della classe dirigente